Si parla di "allontanamento zero" in Comune ad Alba. Il tema riguarda un disegno di legge da tempo allo studio del Consiglio regionale piemontese. Al centro la gestione dei minori in condizioni di disagio, il cui possibile allontanamento dalla famiglia di origine, secondo il testo proposto dalla maggioranza di centrodestra a Palazzo Lascaris, “deve essere valutato come ultima possibilità per non nuocere alla salute e alla vita stessa del soggetto, adottandolo solo in casi estremi, come quelli legati a violenze e abusi conclamati, e che bisogna lavorare in particolare sul nucleo familiare di origine, per evitare traumi inutili e dannosi, favorendo nei minori il diritto naturale a vivere con i propri familiari, presupposto che lo Stato stesso dovrebbe garantire”.
Del discusso tema si è discusso giovedì scorso durante l’ultima seduta della IV Commissione consiliare albese. Qui l’assessore comunale alle Politiche Sociali Elisa Boschiazzo ha spiegato che «la Regione Piemonte sta approfondendo come presentare al meglio questo disegno di legge affinché sia il più chiaro e utile possibile. Al centro della proposta – ha spiegato – c’è il concetto di famiglia, sul quale gli enti chiamati a esprimersi caso per caso dovranno ragionare al meglio».
A rappresentare le perplessità della minoranza in Consiglio comunale l’ex assessore Fabio Tripaldi: «L’opposizione di Uniti per Alba ha presentato un ordine del giorno affinché la Città di Alba si unisca ai molti Comuni piemontesi, come Torino e Cuneo, che si sono detti preoccupati per i contenuti del disegno di legge regionale e che ne hanno richiesto il ritiro. Questo ordine del giorno verrà discusso nel Consiglio comunale in programma a fine marzo».
«Visto quanto sostenuto dall’assessore Boschiazzo – prosegue Tripaldi – riteniamo che queste perplessità difficilmente verranno fatte proprie dalla maggioranza, che pare sostanzialmente favorevole alla modifica legislativa. Ma la sua applicazione avrà pesanti conseguenze sul nostro territorio e sul lavoro dei Servizi Sociali. Questi ultimi si troveranno con meno risorse e costretti a applicare una norma rigida, inutile e in alcuni casi dannosa e pregiudizievole dei minori».
«Lo stesso vescovo della Diocesi di Alba, monsignor Marco Brunetti, già due anni fa espresse la propria preoccupazione al riguardo – conclude l’esponente di Uniti per Alba –. E diede un’utile indicazione, invitando ad ascoltare quanti si occupano ogni giorno di accogliere bambini in affidamento, portando l’esempio della comunità Papà Giovanni XXIII ad Altavilla e a Narzole, che con spirito di vera famiglia hanno dato una casa a tanti minori con difficoltà sociali e di salute. Simili perplessità erano state sollevate dalla presidente del Consorzio socio assistenziale albese, dottoressa Defilippi».
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Politica
Attualità | 21 marzo 2022, 18:04
"Allontanamento zero": anche Alba discute sul disegno di legge allo studio della Regione
Ordine del giorno di Uniti per Alba chiede che il Comune segua l’esempio di Cuneo e Torino, contrari alla modifica allo studio di Palazzo Lascaris

Tutelare i minori in famiglia: in che modo? Il disegno di Legge al vaglio in Regione Piemonte (Foto Freepik)