Risalgono al 17 aprile scorso le ultime “spaccate di vetri di auto” tra Corso Dante, Lungo Gesso, Via Meucci, D’Azeglio, Gallo, Boggio, Corso Marconi e Via della Pieve.
Una situazione che solo la Sindaca e la Maggioranza paiono non vedere…
Inizialmente il fenomeno era concentrato in alcuni punti, Corso Giolitti, la Stazione, Corso Dante verso Corso IV Novembre.
Ora è sorto un vero e proprio “quadrilatero” tra Corso Giolitti e l’area della Stazione, i parchi, piazza Boves e giardini Fresia, ma non è un’area d’interesse storico, tutt’altro…
Il fenomeno ha una causa, oltre alla mancanza di occupazione per queste persone. Dapprima è apparsa in sordina, forse si era ancora in tempo a contenere, se si agiva tempestivamente, ma sottovalutando il problema la tendenza va ad aggravarsi e la situazione va denunciata fortemente: cocaina, eroina, ma soprattutto crack e Rivotril, un farmaco che associato all’alcol, produce effetti simili all’eroina e comporta un’aggressività difficilissima da contenere. Conferme dal Sert dell’Asl Cn1, dove i casi di cura specifica per crack e cocaina sono passati dai 121 del 2021 ai 181 del 2023. Costa 10-15 euro la dose, il mercato non chiude mai. Lo sballo è immediato, il crack è cocaina «cucinata» in modo artigianale, non servono raffinerie, nemmeno un potere d’acquisto elevato, almeno all’inizio. Quando i soldi finiscono e comincia la fase down, si cercano in qualsiasi modo, spesso con violenza. E poco importa se nelle auto parcheggiate non c’è niente da rubare. (La Stampa Cuneo 17/04/2024).
Un grazie sentito va ai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di Finanza, alle numerose azioni di prevenzione e coordinamento sui fatti di microcriminalità acclarati, agli interventi che vengono attuati ormai a ritmo sempre più serrato, ma non basta, non basta la repressione di un fenomeno che è la punta dell’iceberg del disagio.
“Occorre – interviene Franco Civallero, Capogruppo di Forza Italia - un intervento coordinato e mirato da parte dei servizi sociali e occorre che l’Amministrazione comunale, una volta per tutte, si faccia carico del problema e della volontà di risolverlo, con l’intenzione di essere incisiva”.
“La cittadinanza – prosegue Civallero – ha il diritto di sapere quali sono i servizi di prevenzione, dove vengono visionate le riprese delle telecamere e se è possibile un’azione tempestiva in qualunque ora del giorno e della notte, quale sia la distribuzione delle nuove unità di polizia locale ed il numero di vigili destinati al pattugliamento e quali orari restano scoperti e come si può sopperire”.
“Ci si chiede – precisa Franco Civallero – quali siano le azioni intraprese dai servizi sociali per la prevenzione ed il contenimento del fenomeno della tossicodipendenza e sua diffusione”.
“Nell’epoca del digitale – conclude Civallero – occorre che il Comune aiuti le Famiglie nello svolgimento del ruolo genitoriale, sempre più difficile, nella comprensione dell’utilità della severità nel controllo della prevenzione, per arginare e combattere il dilagare del fenomeno della microcriminalità e tossicodipendenza”.