E' una delle sue battaglie, da anni, assieme a quella per il ponte dell'Olla, in valle Stura.
Paolo Bottero, sindaco di Gaiola, protesta da sempre contro il divieto di abbruciamento delle foglie, stabilito da un'ordinanza della Regione Piemonte, in vigore ogni anno dal 15 settembre al 15 aprile.
Da sempre Bottero evidenzia come questo divieto sia direttamente collegato al rischio idrogeologico: "Se non si possono pulire i boschi, in situazioni come queste ci ritroviamo tutto nei canali di scolo o nelle bealere. E sappiamo quali sono i rischi in caso di alluvioni o di piogge abbondanti. Vorrei che venisse qualcuno dalla Regione e soprattutto da Bruxelles: li invitiamo a passare qualche ora con noi a stappare tombini sotto il diluvio".
Morale della favola, i pochi tecnici comunali, da stamattina, sotto la pioggia, stanno ripulendo tombini e canali di scolo dalle foglie che, dalle aree boschive, sono scese intasando tutto e creando, quindi, allagamenti.
Fortunatamente la pioggia non è stata così abbondante da creare reali situazioni di pericolo, ma, continua Bottero, "quando succedono queste cose, ormai sempre più frequenti, non ci resta che pregare, Questi sono i risultati di politiche ambientali scellerate. Non possiamo pulire i boschi e ci ritroviamo tutte le foglie e il sottobosco nei canali di scolo. Certo, si fa per la qualità dell'aria, ma quando vengono travolte case e strade, tutti a dire: bisogna fare prevenzione. Nessuno si assume la responsabilità di queste politiche. Poi, quando succedono i disastri, l'unico idiota con il cerino in mano è il sindaco".
Bottero evidenzia come sia importantissimo il servizio di allertamento della popolazione e dei territori, perché consente di mettersi nelle condizioni di prevenire i rischi maggiori, soprattutto per la popolazione ma, aggiunge "il problema è che non ci mettono nelle condizioni di farlo con degli interventi mirati che siano realmente preventivi. Con tutta la buona volontà, non possiamo pulire i boschi a mano. Bisogna tornare a consentire alle persone di pulire i boschi come si è sempre fatto, sennò la prevenzione resta solo sulla carta".