Riceviamo e pubblichiamo
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L’ipotesi contenuta nel dossier commissionato dalla Regione Piemonte, che prevede il declassamento dei Pronto Soccorso di Ceva e Saluzzo a semplici Punti di Primo Intervento, desta profonda preoccupazione. Una simile decisione, se attuata, rappresenterebbe un colpo durissimo alla tenuta del sistema sanitario pubblico nelle aree interne della provincia di Cuneo, già segnate da una progressiva riduzione dei servizi e da una difficile accessibilità alle cure. Trasformare questi presìdi in strutture prive di servizi di ricovero e ipotizzarne una riconversione in centri esclusivamente riabilitativi significa indebolire ulteriormente territori fragili, marginalizzando migliaia di cittadini che vedrebbero compromesso un diritto fondamentale: quello alla salute.
Come associazione “Insieme si può” ribadiamo con forza che la sanità pubblica è un diritto universale, non un privilegio da riservare a chi vive nei grandi centri urbani. Garantire cure tempestive ed efficaci anche nelle zone periferiche e montane è una questione di giustizia sociale e uguaglianza: nessuno deve sentirsi cittadino di serie B per il solo fatto di vivere in una valle, in una collina o in un’area interna. Non è solo una questione tecnica, ma una scelta politica che riguarda il modello di società che vogliamo: una società coesa, che non lascia indietro nessuno, e in cui le decisioni vengano condivise con i territori, non imposte dall’alto.
Inoltre, non possiamo non rilevare le contraddizioni evidenti tra questa ipotesi di ridimensionamento e gli ingenti investimenti pubblici e privati già in atto sul nosocomio saluzzese:
• 10 milioni di euro stanziati dall’ASL CN1 (e quindi dalla Regione) • Il progetto PNRR sulla sanità territoriale in provincia di Cuneo, che proprio nella struttura saluzzese ha uno dei suoi snodi chiave
• I 600 mila euro raccolti dal territorio, di cui 500 mila euro solo da Saluzzo, a conferma di una forte convinzione condivisa: la sanità territoriale va rafforzata, non smantellata – oggi più che mai, alla vigilia di una riorganizzazione complessiva dei servizi.
Come “Insieme si può” siamo pronti a fare la nostra parte, vigilando e mobilitandoci affinché questo tema non scivoli nel silenzio, e ci auguriamo che anche tutti gli enti locali e le forze politiche coinvolte si attivino per difendere la dignità e il valore della sanità pubblica nel nostro territorio. Proprio per questo, i nostri rappresentanti in Consiglio comunale a Saluzzo hanno presentato un ordine del giorno a difesa del presidio ospedaliero e del servizio di emergenza-urgenza, affinché la voce del territorio sia chiara e unita.