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Attualità | 22 dicembre 2025, 20:04

Tommaso Alfieri verso il secondo mandato alla guida dell’Ospedale civile di Busca

Dalla crisi pandemica al rilancio dell’Ente, tra valorizzazione delle professionalità interne, nuovi finanziamenti e il recupero del vecchio Ospizio, il presidente della struttura traccia il bilancio di cinque anni di mandato

Tommaso Alfieri verso il secondo mandato alla guida dell’Ospedale civile di Busca

Tra qualche giorno Tommaso Alfieri chiude il primo mandato (2021-2025) come presidente di un’Azienda pubblica di servizi alla persona e si completano anche trent’anni di impegno a favore dell’Ospedale civile di Busca, che attualmente gestisce due case di riposo e un nucleo di alloggi di co-housing per oltre cento posti letto. 

Alfieri, 68 anni, è un personaggio a tutto tondo che ha segnato la storia dell’Ente buschese, prima come Ipab e poi come Azienda pubblica, dopo la trasformazione prevista dalla legge regionale 12/2017. 

Imprenditore di successo nella vita privata, ha sempre mantenuto un’attenzione particolare al sociale, con un impegno filantropico davvero straordinario.

Dopo cinque anni complessi alla guida dell’Ospedale civile di Busca, cosa l’ha convinta a ricandidarsi nonostante l’intenzione iniziale di fare un passo indietro?

Cinque anni nei quali abbiamo superato enormi difficoltà durante la crisi pandemica da Covid, affrontando anche un danno economico di oltre 500 mila euro che abbiamo dovuto ripianare quasi completamente senza aiuti pubblici. Avevo deciso di non ricandidarmi e di lasciare spazio al mio bravissimo vicepresidente, Andrea Chiari. Tuttavia, per una serie di situazioni che si sono venute a creare, il sindaco Ezio Donadio e lo stesso Chiari mi hanno chiesto di continuare. Dedicare il mio tempo all’Ospedale è per me un modo di restituire e di mettere a disposizione, in modo gratuito, il mio ‘essere’ a favore della mia città adottiva, nella quale vivo da 60 anni. Inoltre, considerata la continuità che richiedono i numerosi progetti in cantiere, mi sono sentito in dovere di presentare la ricandidatura”. 

In che modo il cambio di direzione e la scelta di valorizzare le professionalità interne hanno inciso sul rilancio dell’Ente, sia dal punto di vista economico sia in termini di progettualità e prospettive future?

Nel 2022, dopo oltre 40 anni di servizio, è andata in pensione la storica direttrice Carla Fusta. Per i due anni successivi la struttura è stata guidata dalla dottoressa Atonella Sanna; in seguito, per la sua decisione di lasciare l’incarico, abbiamo scelto di affidarci alle professionalità interne dell’Ente, nominando il dottor Luca Gosso direttore e Gabriella Brino coordinatrice dei servizi socio-assistenziali. Una scelta vincente, che ci ha permesso di ridurre i costi e di ottenere risultati significativi, sia in termini di piena occupazione della struttura sia per la capacità progettuale dimostrata. Nell’ultimo anno abbiamo inoltre rilanciato la struttura, programmando importanti interventi di sviluppo e pianificazione futura. Grazie poi alle capacità progettuali di Luca Gosso, che ringrazio a nome dell’intero CdA, abbiamo partecipato a cinque bandi della Fondazione CRCuneo, ottenendo finanziamenti per un totale di 270 mila euro, oltre a una promessa di contributo di 240 mila euro da parte della Soprintendenza per il restauro del vecchio Ospizio. A tal proposito mi conceda di sottolineare che, a fronte di questi contributi, ‘stimolo importante al miglioramento’, l’Ospedale dovrà cofinanziare con altri 1 milione e 500 mila euro per la loro realizzazione. Confido nella vicinanza dei cittadini di Busca, e non, che vogliano darci un sostegno al fine di realizzare quanto in programma. Lavorando in stretta sinergia con il Comune, abbiamo inoltre ottenuto importanti varianti al Piano Regolatore, fondamentali per la programmazione futura e lungimirante dell’Ente”.

In che modo il cambio di direzione e la scelta di valorizzare le professionalità interne hanno inciso sul rilancio dell’Ente, sia dal punto di vista economico sia in termini di progettualità e prospettive future?

Non elencherò quanto fatto, visibile a tutti quelli che vogliono vedere, ma certamente il fatto che, dopo trent’anni, siamo riusciti a sbloccare anche la pratica relativa al vecchio Ospizio. Nel 2026 partiranno i lavori di recupero di uno dei luoghi più cari ai buschesi, che per anni ha versato in uno stato di abbandono. Si tratta di un edificio da dove tutto è partito, simbolo della storia caritativa della Città di Busca. Mi piace poi ricordare il lavoro condiviso portato avanti con le amministrazioni di Tarantasca, Rossana e Villar Costanzo, perché la nostra struttura rappresenta non solo una città, ma un territorio. Sono stati anni intensi e desidero ringraziare tutto il Consiglio di Amministrazione, perché i risultati raggiunti sono il frutto di un impegno collettivo, così come del personale che ogni giorno, con dedizione e passione, si prende cura delle persone più fragili”.

Anna Maria Parola

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