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In Breve

| 24 dicembre 2014, 10:04

Se per un regalo non si vede l'ora, allora non aspettiamo l'ultimo minuto

Tutti hanno già tutto. Se ti serve una cosa non aspetti che arrivi Natale perché qualcuno, un amico un familiare te lo regali

Se per un regalo non si vede l'ora, allora non aspettiamo l'ultimo minuto

Ancora poche ore e tutto questo sarà finito, pensi, mentre ti aggiri nei negozi, mai così pieni come negli ultimi giorni di dicembre. Sei uscito di corsa dal lavoro, di corsa entri ed esci dai grandi magazzini con la frenesia della ricerca del regalo giusto, o almeno non troppo sbagliato. E ogni anno l'impresa appare più difficile di quello precedente.

Tutti hanno già tutto. Se ti serve una cosa non aspetti che arrivi Natale perché qualcuno, un amico un familiare te lo regali.

Eppure una volta funzionava così.

L'agognato paio di scarpe, il giocattolo, o l'utensile ci osservavano pazienti dalla vetrina del negozio in attesa che dopo mesi e mesi qualcuno finalmente li comprasse. Ci credevamo fortemente nella provvidenza impersonata da qualcuno di molto più umano che cogliesse i nostri segnali, le allusioni, gli sguardi verso quella cosa lì. Finalmente, il giorno di Natale, con una trepidazione maturata in mesi e mesi di attesa, ci si avvicinava al mucchietto dei regali incartati molto più semplicemente, alla buona, sovente con la carta riciclata da pacchi degli anni passati, conservata gelosamente, un po' spiegazzata e sopravvissuta ad altri sguardi colmi di smania.

Per me, oggi, è la cosa che non ti aspetti a regalarti più emozioni. Che può essere piccola, anche minuscola, ma ha una sua peculiarità specifica. Che sta proprio tutta nella sorpresa.

Come la marmellata fatta in casa che l'amica food blogger di fama nazionale ti regala, racchiusa in un sacchetto personalizzato e manufatto, tanto bello da destare anche un po’ di invidia, perché sai bene che tu una cosa del genere non riusciresti mai a farla, neppure con le migliori intenzioni.

O le amiche pianiste che con l'amico attore vengono a provare uno spettacolo a casa tua, e per incanto la stanza si trasforma in un piccolo palco per una recita privata. Lui che declama ad altissima voce, come se si proverebbe a teatro, loro che suonano il pianoforte, proprio come si fosse di fronte al folto pubblico di spettatori, con le pause, gli aggiustamenti, le gag estemporanee, le risate...

Brevi istanti di leggerezza, che smorzano la nostalgia di quello che sarà un Natale senza Qualcuno che ha lasciato un vuoto enorme nel cuore di chi scrive.

Monica Bruna

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