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Agricoltura | 14 ottobre 2015, 12:03

Una raccolta di qualità e con buone rese per le castagne della provincia di Cuneo

Stagione favorita dal buon andamento climatico. Il settore ha però bisogno di aiuti ‘ad hoc’

Una raccolta di qualità e con buone rese per le castagne della provincia di Cuneo

Qualità eccellente e rese maggiori rispetto agli ultimi anni. Sono segnali finalmente positivi quelli che giungono dai castagneti della provincia di Cuneo proprio nei giorni in cui il territorio è ricco di grandi eventi dedicati ad uno dei più celebri frutti dell’autunno. La Confagricoltura di Cuneo ha monitorato la situazione zona per zona, conferma un’annata confortante per i castanicoltori, ma auspica aiuti specifici per un comparto che si sta sempre più modernizzando e necessita di sostegni per effettuare gli investimenti necessari.

Ma veniamo alla raccolta in corso sentendo le voci delle diverse aree della provincia di Cuneo. “Nelle vallate dalla Bisalta alla Valle Maira si prospetta un’annata d’oro per la castagna cuneese: le produzioni sono ottime sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo – dichiara Adriano Rosso direttore di Confagricoltura zona di Cuneo -. Il 2015 resterà negli annali come uno dei migliori anni, dell’epoca recente, per la produzione di castagne nell’areale cuneese. L’attenuarsi del cinipide e l’andamento climatico favorevole alla coltura hanno permesso un ottimo sviluppo dei frutti. Anche le quotazioni, ad oggi, sono buone. Negli ultimi anni si è registrata un’attenzione crescente nei confronti della castanicoltura in provincia di Cuneo – sottolinea Rosso –, ma continuiamo ad avere piante molto vecchie ed è difficile immaginare che il settore possa godere nel breve periodo di uno sviluppo simile a quello che sta interessando il nocciolo. Il castagno continua ad essere una coltura tipica di territori montani e prima che una pianta raggiunga la massima produzione devono trascorrere almeno 10/15 anni, a seconda delle zone. Servirebbero misure ‘ad hoc’ per un rilancio definitivo e duraturo del comparto”.

Anche nelle vallate del Monregalese si parla di una raccolta finalmente soddisfacente: “C’è dell’ottimo prodotto per rese e qualità – sottolinea Valter Roattino, direttore di Confagricoltura, zona di Mondovì -; il clima estivo/primaverile e la buona risposta delle piante ai trattamenti contro il cinipide hanno influito positivamente sull’annata. Se i prezzi si manterranno sulle quotazioni attuali fino a fine raccolta, allora anche da questo punto di vista i produttori potranno ritenersi moderatamente soddisfatti. C’è grossa attesa per bandi specifici per la castanicoltura nel prossimo Psr, misure che permetterebbero un reale sostegno ad una coltivazione ancora fondamentale per le zone marginali della nostra provincia, ma che da sola rischia di non farcela”. 

Sensazioni confermate anche dai produttori delle zone ai piedi del Monviso: “Per le Valli Varaita e Valle Po possiamo parlare di un’annata con produzioni ottime con quantità superiori alla media e una buona qualità - commenta Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona Savigliano e Saluzzo -. Non si segnalano problemi legati alla presenza del cinipide, che quest’anno è stato tenuto sotto controllo e non sembra aver colpito in modo invasivo. La qualità buona, aiutata anche da un autunno con temperature superiori alla media, è stata premiata da prezzi fino ad oggi discreti, con quotazioni che si sono leggermente riprese rispetto ai picchi al ribasso degli scorsi anni”.

Nel Roero, infine, i tecnici dell’associazione agricola evidenziano “rese eterogenee a seconda dell’altitudine: i castagneti posti più in alto, infatti, hanno subito gli effetti dell’estate calda e poco piovosa, mentre quelli di fondovalle hanno fatto registrare una buona produzione. In tutti i casi la qualità è comunque eccellente e, fattore estremamente importante, i danni da cinipide così come de altre fitopatologie sono decisamente contenuti”.

c.s.

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