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In Breve

| 02 dicembre 2017, 10:38

Come gestire i rischi personali e famigliari

La gestione dei rischi famigliari è un argomento molto trasversale che interessa sicuramente coloro che hanno un patrimonio elevato, ma anche chi ha un capitale a disposizione esiguo, o addirittura un patrimonio netto negativo.

Come gestire i rischi personali e famigliari

La gestione dei rischi famigliari è un argomento molto trasversale che interessa sicuramente coloro che hanno un patrimonio elevato, ma anche chi ha un capitale a disposizione esiguo, o addirittura un patrimonio netto negativo.

In questo articolo vedremo come spesso chi sceglie di assicurarsi sia soggetto ad una serie di errori comportamentali e come sia possibile correggerli per ottenere delle coperture ottimali.

Non si tratta di un elenco di coperture assicurative, in primo luogo perché non è strettamente il mio ambito di competenza. Mi interessa invece raccontare come le polizze assicurative possano essere utilizzate in modo intelligente all'interno di una pianificazione finanziaria consapevole ed efficiente.

La copertura dei rischi gravi è infatti un tassello fondamentale per amministrare correttamente il patrimonio personale, finanziario e immobiliare e garantire la serenità economica a noi stessi e alla nostra famiglia.

I principali rischi legati alla tua persona: come gestirli.

Il primo passo per una corretta gestione dei rischi è quello di iniziare a catalogarli e conoscerli, in modo da poter decidere in modo consapevole quali coprire con l'utilizzo di strumenti assicurativi e quali scegliere di mantenere a tuo carico.

 

Ci sono infatti alcuni eventi, improbabili ma gravissimi, che possono minare le fondamenta economiche della famiglia con conseguenze disastrose che non si possono ignorare; vediamo i casi principali.

- Il rischio di morte.

La morte, oltre ad essere una situazione umanamente devastante per "chi rimane" ed uno dei principali timori di ciascuno di noi, è anche un evento dagli importanti impatti economici, quando avviene in età lavorativa.

Ci sono due ipotesi in cui la morte può rappresentare la fine del benessere della tua famiglia; in primo luogo pensa a chi ha contratto dei debiti (mutui, finanziamenti etc..) basati sul proprio reddito.

Se io venissi a mancare prematuramente non ho alcuna intenzione di lasciare questi debiti sulle spalle di mia moglie e dei miei figli, per evitare che questo accada ho la possibilità di tutelarmi con una apposita assicurazione.

In secondo luogo, anche se non ho contratto alcun prestito o mutuo, è fondamentale e responsabile pensare al reddito che verrebbe a mancare alla mia famiglia se dovessi passare a "miglior vita".

Anche in questo caso è importante che la copertura che scegliamo di stipulare consenta ai famigliari che non lavorano (ad esempio figli piccoli) di raggiungere, senza difficoltà economiche, l'età in cui inizieranno a mantenersi da soli.

Le polizze hanno generalmente un costo non indifferente, per questo consiglio di utilizzare dei semplici correttivi per evitare che il costo elevato ci convinca a non assicurarci.

Uno dei trucchi che puoi valutare è quello di stipulare una polizza cosiddetta "decrescente"
La polizza decrescente costa molto meno rispetto ad una tradizionale perché ogni anno il capitale assicurato per il caso di morte diminuisce. 

 

Prova a pensare al genitore di un bambino di cinque anni. E' evidente che in questa fase il capitale assicurato dovrà consentire al figlio di "vivere di rendita" per i prossimi 15 o 20 anni. Tra 15 anni il figlio avrà ormai 20 anni e il momento in cui si potrà rendere autonomo si sarà molto avvicinato, di conseguenza sarà necessario un capitale molto inferiore.

In questo caso la "decrescenza" del capitale assicurato soddisfa pienamente la necessità di tutelare il futuro del bimbo, senza dover sostenere costi eccessivi.

Un altro "scherzo comportamentale" che ci spinge verso scelte non ottimali è la tendenza a procrastinare le decisioni: spesso gli italiani decidono di assicurarsi contro la propria premorienza quando accadono eventi che colpiscono il loro lato emotivo (malattie, analisi mediche con esiti non ottimali) o semplicemente quando si è più avanti negli anni.

Viceversa occorre anticipare queste occasioni; il premio della assicurazione è molto meno costoso se si sceglie di assicurarsi in giovane età, inoltre c'è un altro aspetto che non va sottovalutato.

Una polizza di durata pluriennale, infatti, non può venire disdettata in modo unilaterale dalla compagnia nel caso la salute del cliente peggiori improvvisamente; viceversa può accadere che se ci presentiamo per sottoscrivere una copertura quando non siamo in buona salute il rischio venga considerato più elevato. Questo fattore può portare all'aumento del costo assicurativo o, a volte, al rifiuto della compagnia.


- Il rischio di invalidità

Anche se è generalmente meno temuta della morte, una grave invalidità può comportare danni economici superiori a quello di un decesso.

Questo perché se io diventassi invalido, oltre a non poter più sostenere la mia famiglia, avrei ulteriori spese personali di mantenimento e di cure, che andrebbero necessariamente pagate con un capitale aggiuntivo.

Anche in questo caso, purtroppo, è necessario pensare al proprio budget; sarebbe bello poter assicurare ogni rischio, tuttavia dobbiamo fare anche i conti con la sostenibilità delle spese per assicurarci e quindi operare delle scelte.

Un "trucco" per ridurre il prezzo della polizza e aumentare le coperture può essere quello di inserire nella polizza capitali molto elevati ma prevedere con il proprio assicuratore delle franchigie che escludano i casi meno gravi.

Mediamente il risparmiatore italiano odia le franchigie. Il fatto è che spesso, in passato, sono state inserite senza condividerle adeguatamente con il cliente e sono quindi vissute come una specie di "truffa"

Se però vado a guardare le mie esigenze personali (che sono quelle della maggior parte delle persone comuni) non ho particolari necessità di assicurarmi per una invalidità inferiore al 10%, dato che potrei lavorare comunque. E' invece fondamentale poter contare su un capitale importante in caso di gravi invalidità, che mi costringerebbero a vivere nell'indigenza.

L'inserimento di capitali elevati e la contemporanea esclusione delle invalidità lievi può consentire un buon compromesso tra l'esigenza di copertura e quella di risparmio sui costi di una polizza.

I principali rischi legati al patrimonio: come gestirli.

La maggior parte di noi ha dei beni da tutelare, in primo luogo l'abitazione in cui abita e le richieste di risarcimento in cui ci si può imbattere nel corso della vita.

Come visto in precedenza, anche qua dobbiamo soffermarci sulle reali esigenze di protezione dei nostri beni, facendo attenzione ai più comuni errori comportamentali che ci portano a spendere molto senza essere realmente protetti.

L'errore più diffuso è quello che ci spinge ad assicurare i rischi più probabili e di lieve entità economica, a causa di una errata percezione dei rischi.

Per questa ragione capita spesso di incontrare famiglie che sono super - assicurate per gli eventi di modesta entità (come i danni alle apparecchiature elettriche) ma sono male assicurate per i casi veramente gravi, come un incendio dell' abitazione. 

I casi davvero gravi si verificano molto raramente (e sono quindi poco costosi da assicurare) ma sono potenzialmente letali per il patrimonio, magari creato nel corso di più generazioni e tramandato nel tempo.

La tendenza ad assicurare gli eventi più probabili (ma non gravi) fa si che le famiglie si trovino a sostenere spese assicurative più elevate del necessario e contemporaneamente ad essere male assicurati per i casi importanti.

Anche nel caso dei nostri beni più importanti è essenziale quindi fare un ragionamento "contro - intuitivo" che può apparire innaturale: occorre focalizzarci sugli eventi importanti, anche se poco diffusi, ed eliminare il superfluo (anche quando può sembrare utile e vantaggioso nel breve periodo) 

Coperture assicurative e pianificazione finanziaria.
 

Uno dei vantaggi indiretti di essere adeguatamente coperti dai rischi personali è quello di poter pianificare in modo più razionale i nostri investimenti, in modo da non sentirci in balìa degli eventi che ci possono accadere in futuro.

Molti risparmiatori hanno rinunciato ai rendimenti offerti negli ultimi decenni dai mercati finanziari proprio perché eccessivamente focalizzati sugli imprevisti - la classica ipotesi di chi mantiene importanti somme sul conto corrente perché "non si sa mai". Imprevisti che possono essere gestiti in molti casi tramite le coperture assicurative, anziché con i  risparmi di una vita.

La pianificazione assicurativa è quindi un tassello fondamentale della pianificazione patrimoniale e, per l'effetto che abbiamo analizzato prima, è una spesa che spesso si "auto finanzia" con i rendimenti del nostro capitale finanziario.

Quella che abbiamo visto è solo una piccola parte di quanto andrebbe valutato a livello di rischi patrimoniali famigliari, tuttavia è la base che nessun risparmiatore accorto può permettersi di ignorare.

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Note legali: il presente articolo non costituisce sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari, inoltre non rappresenta consulenza di investimento ai sensi della normativa vigente. Prima di sottoscrivere qualsiasi strumento di investimento è fondamentale accertarsi di avere compreso a fondo le caratteristiche anche tramite la consultazione dei documenti informativi

Fabrizio Monge

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