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| 20 giugno 2018, 11:05

Ansia da...notte prima degli esami “si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici attorno, mi viene voglia di cantare. Forse cambiati, certo un po' diversi, ma con la voglia ancora di cambiare”

Molti studi infatti evidenziano come una moderata ansia prestazionale favorisca migliori risultati rispetto alla completa assenza di essa o ad eccessivi livelli

Ansia da...notte prima degli esami “si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici attorno, mi viene voglia di cantare. Forse cambiati, certo un po' diversi, ma con la voglia ancora di cambiare”

Gli esami di maturità sono quelli che nell’immaginario collettivo più hanno raccolto il maggior numero di notti insonni, crisi d’ansia, amori e tradimenti, quantità di caffeina, sensi di colpa, tecniche di attivazione di memoria per riportare alla mente anche una sola frase (citazione, traduzione, formula, data) intercettata, forse, distrattamente, sicuramente, durante l’anno scolastico mentre si era impegnati a fare tutt’altro.

Per molti studenti, dalle medie alle superiori agli universitari,  l’ attesa di un esame può rilevarsi un momento di forte disagio psicofisico. Si sente sempre più spesso parlare di “ansia da esame”. Questa forma di ansia è caratterizza dalla paura ed a volte degenera in veri e propri attacchi di panico.

L’ansia d’esame è però differente dalla normale agitazione prima di un esame: quest’ultima, infatti, solitamente accompagna l’individuo, favorendone la performance e il raggiungimento di uno scopo.

Molti studi infatti evidenziano come una moderata ansia prestazionale favorisca migliori risultati rispetto alla completa assenza di essa o ad eccessivi livelli. È importante separare la prestazione dalla persona ( viene valutata la verifica, il compito, l'esame non la persona!) per far sì che si riduca l’iperinvestimento sulla performance, con una conseguente diminuzione dello stato ansioso.

Un atteggiamento del genere, ossia di accettazione del rischio, porta automaticamente ad “abbassare la guardia”, a ridurre i pensieri catastrofici e quindi a migliorare la prestazione. 

Cari studenti, giunti alla resa dei conti, sono sicura che possiate tirare fuori le vostre capacità e far valere le vostre abilità e qualità fondamentali per concludere un importante percorso di vita e iniziarne un' altro, qualsiasi esso sia, nel lavoro o nello studio, consci delle vostre responsabilità.

Per chiudere con una citazione originale, “gli esami non finiscono mai”,  come insegna Eduardo De Filippo. In bocca al lupo a tutti coloro che oggi intraprendono l' esame di maturità!

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e curiosità, potete seguire la mia pagina Facebook mettendo "mi piace" alla pagina D.ssa Ernestina Fiore Psicologa Psicoterapeuta o visitando il sito www.ernestinafiorepsicologocuneo.it, dove potete trovare anche tutti i precedenti articoli della rubrica e vedere di che cosa mi occupo.

Ernestina Fiore

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