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Attualità | 05 gennaio 2020, 14:30

Jour di Rei 2020, spettacolo in lingua provenzale al Teatro Coumboscuro

Lunedì 6 gennaio, appuntamento con lo spettacolo multimediale "Sus la mountagno"

Jour di Rei 2020, spettacolo in lingua provenzale al Teatro Coumboscuro

In occasione del Jour di Rei 2020, lunedì 6 gennaio, appuntamento al Teatro Coumboscuro con lo spettacolo "Sus la mountagno". 

La drammaturgia in lingua provenzale in Italia fa riferimento obbligato ad un autore affermato: Sergio Arneodo. Caso letterario che ha stimolato interesse e ha motivato studi e spettacoli che man mano sondano i temi portanti del Magistre di Coumboscuro a fronte degli scrittori e poeti che lo hanno ispirato. Così, dopo la dimensione intima del "silenzio" con il Nobel Fernando Pessoa e della "lontananza" con il poeta irlandese William Butler Yeats, è la volta del confronto con la drammaticità della narrativa del romanziere Charles Ferdinand Ramuz.  

La scelta non è casuale, poiché lo scrittore svizzero è stato la penna ispiratrice della produzione in prosa e teatrale di Sergio Arneodo. L’ambientazione delle opere dei due autori, infatti, è il mondo della montagna; la civiltà alpina e i suoi personaggi sono al centro delle narrazioni: densi travagli spirituali e umani tesi tra “certezze granitiche come le montagne e fragili, come la tormenta che cambia direzione ad ogni vallone”.

Sotto la regia e l’adattamento di Francesco Segreti, lo spettacolo originale sarà presentato dal Teatre Coumboscuro all’Epifania 2020 ore 15. Ingresso gratuito sino d esaurimento posti. Punto di contatto tra i due scrittori è la dimensione umana all'interno del mito del mondo rurale alpino. Un mito che si scontra però con la dura realtà in cui l'uomo si rinchiude in convinzioni e credenze che rischiano di diventare una “gabbia” da cui non riuscire più ad evadere, e che lo portano a compiere scelte difficili.  

Attualissimo il tema dello straniero, colui che arriva da fuori – da lontano o semplicemente dall'altro lato della montagna – e passa quale portatore di malessere e disgrazie. La soluzione proposta e rimarcata dai due autori sta, sempre e inevitabilmente, nel guardarsi dentro e nel cercare, al contrario, un interesse comune, un'armonia interiore che concilia una nuova condivisione umana che la “gabbia” rischia di non farci intendere.  

Lo spettacolo mescola lingue vicine tra loro – provenzale, italiano, francese – e diversi linguaggi – teatro, musica, video - che avvolgono  i paesaggi della montagna e le vicende degli uomini che la abitano. La presenza della musica classica è elemento nuovo poiché arte espressiva d'unione tra i due autori: Ramuz scrisse il libretto de “L'histoire du soldat”, l’opera cameristica più famosa di Igor Stravinskij. Sergio Arneodo è stato autore di una Messa e di diversi brani elaborati da compositori classici (Federico Ghisi, Vercelletti…).  

La pièce teatrale modulerà contrasti stilistici, narrativi ed interpretativi tra ombre e luci: l’“ubai” (i giorni della tensione) e l’“adrech” (i giorni della liberazione). Evento che svelerà in prima assoluta il dramma "Lou lac nìer"di Sergio Arneodo, trasposizione teatrale di uno dei più noti romanzi di Ferdinand Ramuz “La separazione delle razze”   

A fine evento , Coumboscuro Centre Prouvençal, scambierà gli auguri per un nuovo anno 2020, ricco di cultura e nuova creatività dedicati alla cultura alpina e provenzale cis-transalpina. In tale occasione si brinderà assaggiando il “chich”, l’omino di pasta di pane, al fine di rilanciare la tradizionale strenna d’inizio anno diffusa nelle valli e zona pedemontana, realizzato dal maestro pasticciere Cristiano Lepore.

 

Comunicato stampa

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