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Attualità | 08 maggio 2013, 17:33

Formaggi piemontesi in lizza al “Premio Roma”, nati dalle sinergie di un viticoltore, un casaro, un affinatore e un assaggiatore del Saluzzese

I “magnifici quattro” sono Emidio Maero, Paolo Bernardi, Ivano Maero e Gianfranco Battisti

Emidio Maero, viticoltore, Ivano Maero, affinatore, Paolo Bernardi, casaro e Gianfranco Battisti, assaggiatore

Emidio Maero, viticoltore, Ivano Maero, affinatore, Paolo Bernardi, casaro e Gianfranco Battisti, assaggiatore

Da quattro appassionati di formaggi e della buona tavola, nasce un progetto basato su territorio e sui suoi prodotti. Quello di realizzare un cacio che parla delle Alpi Piemontesi e delle sue terre per raccontare la sua storia al “Premio Roma”, il concorso nazionale cui approdano i migliori formaggi d’Italia.

Si parte dalle vallate Cuneesi dove nasce il Po, nei verdi pascoli ancora incontaminati, dove vacche e capre pascolano a cielo aperto, per regalare un latte con un profumo ed un gusto di rara reperibilità. Le sapienti mani del casaro Paolo Bernardi (Val Form di Martiniana Po), trasformano poi il latte in tome pregiate. Dopo una prima stagionatura, le forme passano a Ivano Maero, affinatore nonché fromager affermato, che ha fatto della sua passione un lavoro, e qui, incontrano le vinacce passite di Pelaverga di Emidio il fratello, viticoltore delle Colline Saluzzesi. Un percorso dove ognuno apporta un pezzo di territorio, dagli alpeggi fino alla stagionatura nelle crote, in giare di terracotta. Con la supervisione di Gianfranco Battisti esperto assaggiatore Onaf si decide quando arriva il momento di presentarli al pubblico. Sotto il loro apporto riposano oltre tre mesi, e giorno dopo giorno acquisiscono sapori inebrianti, unici.

Al Premio Roma concorrono due formaggi creati da questa squadra: un blu di mucca chiamato “Blu Pater” stagionato nelle vinacce di Pater  (passito), e un blu di capra, chiamato “Blu Monviso”, che viene affinato e massaggiato con olio per tutto il periodo che riposa. Ora la mano passa agli assaggiatori del Premio, saranno loro a decretare i vincitori, a maggio sapremo se il lavoro fatto darà i suoi frutti. Nel frattempo, v’è da credere, i “magnifici quattro” continueranno ad affinare altri formaggi per regalare una fetta di territorio al viandante che passa nelle nostre sempre più sperdute lande.

I formaggi che concorrono al Premio Roma si trovano da: Cantina Emidio Maero Castellar, Ristorante La Torre Brondello Ivano Maero, Val Form di Paolo Bernardi, Agriturismo La Virginia di Gianfranco Battisti.

W.A.

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