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In Breve

| 28 ottobre 2017, 06:00

Come funziona il Quantitative Easing della Banca Centrale Europea e cosa devi sapere per amministrare i tuoi risparmi

Nelle dichiarazioni al termine della riunione BCE di questa settimana il governatore Mario Draghi ha rassicurato i mercati annunciando che il Quantitative Easing in atto dal 2016 non terminerà in modo brusco, e il percorso di rientro alla normalità sarà lento e flessibile.   I mercati hanno festeggiato le dichiarazioni concilianti di Draghi, ma cos'è e come funziona il Quantitative Easing? E soprattutto, quali implicazioni ha per i risparmiatori?

Come funziona il Quantitative Easing della Banca Centrale Europea e cosa devi sapere per amministrare i tuoi risparmi


Cercherò di raccontare in modo molto semplificato come funziona il Quantitative Easing (abbreviato QE) e quali effetti produce sull'economia e sulla finanza. Un argomento un po' ostico, ma fondamentale per comprendere l'attuale situazione economica e politica della zona euro.

Per parlarne in modo corretto dobbiamo fare un passo indietro e illustrare brevemente gli strumenti che possiede la Banca Centrale per orientare l'offerta di credito e i mercati finanziari.

Questi strumenti vengono denominati politica monetaria e fanno parte della politica economica.

Gli strumenti di politica monetaria

Gli strumenti di politica monetaria sono la gestione dei tassi di interesse e il controllo della quantità di moneta.

Detto in modo molto semplice, in un periodo di scarsa crescita economica la Banca Centrale riduce i tassi più importanti su cui opera - provocando la diminuzione del costo del debito - e può decidere di aumentare la quantità di moneta per ottenere un effetto espansivo sul ciclo economico.

L'aumento di moneta si ottiene acquistando titoli di stato sul mercato aperto con o senza la creazione di moneta; il Quantitative Easing fa parte del secondo gruppo di interventi, che vengono detti misure straordinarie.

Ovviamente in periodi di surriscaldamento dell'economia e di aumento dell'inflazione la Banca Centrale può decidere di effettuare operazioni inverse - aumentando i tassi o riducendo la quantità di moneta -

Occorre tenere presente che l'aumento della quantità di moneta e la riduzione dei tassi di interesse hanno anche effetti collaterali come il formarsi di bolle speculative, il rischio inflattivo (perdita di potere di acquisto) e l'aumento dell'indebitamento pubblico e privato.

Come diciamo spesso su questa rubrica: in economia e finanza non ci sono pasti gratis.

Con il Quantitative Easing la Banca Centrale Europea ha effettuato un piano massiccio di acquisto di titoli di stato dell' Eurozona (esclusa la Grecia) emettendo nuova moneta.

Le conseguenza sono state molto evidenti:

1) Titoli di stato: Sono salite le quotazioni e sono diminuiti i tassi

Innanzitutto ha provocato un aumento delle quotazioni dei titoli di stato e una conseguente diminuzione dei tassi di interesse pagati dagli Stati ai possessori dei loro titoli.
A questo è dovuto il fatto che i titoli di stato dell'area Euro danno in gran parte rendimenti negativi per chi li detiene.

2) Più liquidità per le banche e tassi più bassi per mutui e finanziamenti

In secondo luogo ha rifornito di liquidità le banche, che si sono liberate di una parte dei titoli di stato in portafoglio, con lo scopo di agevolare il credito alle imprese.
L'effetto è sicuramente evidente se osserviamo i tassi che aziende e famiglie pagano sui loro mutui e finanziamenti. Tuttavia solo in parte il denaro è fluito nell'economia reale.

3) Un aiuto al bilancio degli Stati 

L'acquisto di titoli di stato ha favorito il rinnovo del debito pubblico per i paesi periferici.
Vi ricordate quel periodo in cui tutti i giornali parlavano dello spread e si diceva che Italia stava rischiando la bancarotta perché si temeva che gli investitori non avrebbero più acquistato i titoli di debito pubblico? Ecco, l'acquisto di titoli di stato da parte della Bce è intervenuto proprio su questo problema, con diversi effetti.

Cosa è funzionato e cosa no

La politica della Banca Centrale Europea ha prodotto effetti importanti sia sul mercato azionario che su quello obbligazionario, provocando un aumento generalizzato delle quotazioni.

E' stata, inoltre, una buona occasione per le banche, che hanno potuto rifornirsi di liquidità, riacquistando il proprio debito a tassi vantaggiosi e rinforzare gli indici di solidità patrimoniale.

Primo problema: Il denaro è arrivato solo in parte a destinazione

Qui nasce il primo problema: nell'intenzione della Banca Centrale il credito doveva trasferirsi alle famiglie e alle imprese, ma questo è stato ostacolato, da un lato dalla bassa domanda di credito causato dalla congiuntura economica sfavorevole, dall'altro dalla decisione delle banche di utilizzare il denaro ricevuto per aggiustare i propri bilanci invece di immetterlo nell'economia.

Questa è una delle ragioni per cui il QE non ha prodotto inflazione

I recenti dissesti bancari in Italia ha inoltre aperto un grosso dubbio sull'utilizzo effettivo del denaro, dato che non sempre i piani di rafforzamento patrimoniale sono stati efficaci.

Secondo problema: creazione di dipendenza dalle misure straordinarie

Un altro problema che si sta verificando è una forte dipendenza di tutto il sistema finanziario dalle decisioni dei politica monetaria.

Gli interventi, iniziati nel 2011 con le operazioni di LTRO e di TLTRO e proseguiti fino ad oggi con il Quantitative Easing durano ormai da molto tempo.

Di conseguenza il sistema finanziario si è abituato a convivere con queste operazioni di compressione dei tassi e di creazione di moneta e guarda con timore ad una possibile fine di questi incentivi. In pratica si è creata una sorta di dipendenza del sistema dalle decisioni della BCE.

Implicazioni per i risparmiatori: cosa accadrà ora.

Secondo le recentissime dichiarazioni di Mario Draghi, da Gennaio a Settembre del 2018 il piano di acquisti della BCE passerà dagli attuali 60 miliardi mensili a 30 miliardi. I mercato hanno festeggiato, ovviamente non per la riduzione, ma perché si aspettavano un taglio più drastico. Euforia da "esame rimandato", una sensazione molto nota agli studenti quanto temporanea.

Anche qui entrano in gioco le dinamiche comportamentali di cui abbiamo parlato a proposito del Nobel a Richard Thaler:

http://www.targatocn.it/2017/10/14/leggi-notizia/argomenti/finanzasemplice/articolo/nobel-per-leconomia-a-richard-thaler-cose-leconomia-comportamentale-e-perche-puo-esserci-molt.html

Draghi ha invece aggiunto che il piano potrà essere rivisto in caso di difficoltà dell'economia e dei mercati e non terminerà in modo brusco. Questo ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli operatori. Tuttavia la strada del rientro è iniziata.

E' stato fatto un esempio, a mio avviso molto efficace: ci troviamo di fronte ad un ammalato a cui è stata somministrata una forte e prolungata dose di morfina.
Ora il malato sta (forse) meglio ma si pone il problema di ridurre e poi di cessare la morfina e gli effetti della dipendenza creata potrebbero essere difficili da gestire.

Per questo motivo la scelta di ridurre gli interventi in modo graduale e flessibile sono sempre accompagnate da dichiarazioni accondiscendenti e misurate.

Per i risparmiatori è fondamentale iniziare a ragionare sul fatto che questa stagione sta volgendo comunque al termine e la costruzione dei portafogli di investimento deve tenere in considerazione i rischi legati alla graduale riduzione del QE e, in ultima analisi, alla possibilità dell' aumento dei tassi di interesse.

Nella prossima puntata vedremo come gli investitori professionali stanno gestendo il rischio collegato alla fine del Quantitative Easing e quali spunti si possono trarre dalle loro strategie per affrontare il periodo di cambiamenti che ci attende.


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Note legali: il presente articolo non costituisce sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari, inoltre non rappresenta consulenza di investimento ai sensi della normativa vigente. Prima di sottoscrivere qualsiasi strumento di investimento è fondamentale accertarsi di avere compreso a fondo le caratteristiche anche tramite la consultazione dei documenti informativi

Frabrizio Monge

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