Si è svolta ieri sera, nell’antico Palazzo comunale di Saluzzo, la “Velhada Occitana”, nell’ambito dell’Uvernada, l’appuntamento costruito intorno alla festa del popolare gruppo “Lou Dalfin” in vista della stagione fredda invernale.
La serata si è aperta con la consegna della bandiera verde di Legambiente “Carovana delle Alpi 2017” all’Unione montana della Valle Maira. Il drappo è finito direttamente nelle mani di Roberto Colombero, presidente dell’Ente che raggruppa tredici comuni. Alla cerimonia era presente anche Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi Legambiente.
Il riconoscimento all’Unione montana Valle Maira giunge in considerazione del “coraggio” e della “lungimiranza” nel “definire il perimetro di sviluppo della Valle Maira, esprimendo con una buona delibera la propria contrarietà alla pratica di qualsiasi tipologia di accesso e di fruizione motorizzata a scopo ludico del proprio territorio”.
Un tema che si riallaccia, alla recente vicenda della “Strada dei Cannoni” e della sua (eventuale) regolamentazione del traffico a motore.
“Le montagne della Valle Maira – sostiene Legambiente - si caratterizzano per un’elevata naturalità intrecciata con emergenze culturali di grande importanza. Sono sempre più numerosi i turisti italiani e stranieri che optano per una vacanza all’insegna della natura, scegliendo come meta le poche località integre come la Valle Maira. Un turismo questo che non conosce crisi, in continua crescita e che valorizza natura e risorse locali.
I nuovi sguardi dei turisti tedeschi e inglesi che hanno scoperto la valle Maira ben si sono armonizzati negli anni con un’accoglienza locale, più pronta del passato a ospitare. La passione degli anglofoni verso le bellezze naturali e le emergenze culturali delle valli occitane è la naturale conseguenza di raffinati, seppur discreti, processi culturali maturati spesso in lontani spazi metropolitani, per essere poi realizzati nei soggiorni alpini. Questa volta però senza intenti di colonizzazione e quindi di distruzione del patrimonio locale.
Per consolidare questo trend servono però territori più coesi e comunità più colte, perché più pronte a cogliere i nuovi bisogni di qualità, esperienziali e culturali. In questo contesto è di fondamentale importanza un atto come quello dell’Unione Montana Valle Maira, volto al turismo sostenibile e che al contempo esprime la propria contrarietà alla pratica di qualsiasi tipologia di accesso e di fruizione motorizzata a scopo ludico del proprio territorio, sia estiva, quando preveda la percorrenza di sentieri e piste con motocicli, mezzi fuoristrada e quad, sia nel periodo invernale, quando ciò avvenga per mezzo di motoslitte e di elicotteri per il trasporto turistico.
Ambienti di pregio paesaggistico e naturalistico, luoghi unici come l’altipiano della Gardetta classificato come Patrimonio Geologico italiano con il suo reticolo di strade ex militari, antichi percorsi come la Strada dei Cannoni tra Valle Maira e Varaita, sentieri storici che collegano le borgate occitane non meritano di essere presi d’assalto da moto, quad, e veicoli fuoristrada”.
Una scelta, dunque, che Legambiente definisce “indispensabile per l’integrità ambientale e paesaggistica, ma anche necessaria per non compromettere una fruizione turistica da parte di escursionisti, ciclisti, soprattutto stranieri, che hanno fatto della Valle Maira una delle mete più ambite a livello alpino, con ricadute economiche significative per le attività commerciali della valle”.
Poi, una leggera stoccata a quanti si sono detti contrari alle politiche legate al turismo sostenibile intraprese: “Lascia di stucco la posizione degli esercenti della Valle che, appoggiati da Confcommercio, si schierano violentemente contro le scelte strategiche che l’Unione Montana ha compiuto con acume e lungimiranza”.