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| 03 giugno 2020, 12:33

Stagionali della frutta, i sindacati: "Si prevedano piccole accoglienze diffuse nei comuni saluzzesi per evitare assembramenti"

Le organizzazioni sindacali di Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil chiedono che il sistema di accoglienza sia gestito da Protezione Civile in coordinamento con le autorità sanitarie. La proposta è rivolta a Regione, Prefettura e i 34 comuni saluzzesi.

Foto di Pietro Battisti

Foto di Pietro Battisti

In via di formalizzazione il protocollo sanitario Covid-19 stilato dalle oganizzazioni sindacali e le associazioni datoriali rivolto alle imprese della provincia, assuntrici di manodopera

"È stato un lungo lavoro che ha visto tutte le Parti coinvolte al tavolo operare in uno spirito di fattiva collaborazione. - spiegano i sindacati di Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil -
Nel Protocollo sono previste le procedure anti-contagio da adottare sul luogo di lavoro e le norme da rispettare in caso di ospitalità presso le strutture aziendali."

Le parti sociali chiedono - per rispondere alle esigenze di tutelare la salute e la sicurezza - di definire un'ulteriore protocollo su un sistema di accoglienza in grado di offrire ospitalità ai lavoratori "dignitoso e sicuro dal punto di vista sanitario, in grado di offrire ospitalità ai lavoratori in cerca di occupazione nei periodi di inattività tra un contratto e l’altro e nei passaggi del lavoratore da un’azienda all’altra".

"È indispensabile - scrivono in una nota le tre sigle - che venga riconvocato il tavolo del Comitato Territoriale e che le autorità competenti, Prefettura e Regione, si facciano coordinatori di tutte le Parti coinvolte e di concerto si trovi una soluzione alloggiativa che garantisca un controllo sanitario permanente nelle zone di maggior concentramento dei lavoratori stagionali."

"A tal proposito - si legge - noi pensiamo che la Prefettura e la Regione, autorità competenti in merito, in accordo con i 34 Comuni saluzzesi, dovrebbero prevedere l’allestimento di tante “piccole” accoglienze diffuse distribuite sul territorio e farle gestire dalla Protezione Civile in coordinamento con le Autorità Sanitarie.
Questo scongiurerebbe il rischio di assembramento in una o due località e permetterebbe di avere un monitoraggio degli spostamenti nonché un puntuale controllo sanitario di tutte le persone che operano nella raccolta della frutta.
Pertanto confidiamo che Prefettura, Regione, Istituzioni Locali e Autorità Sanitarie, diano avvio in tempi brevissimi ad un confronto utile a trovare soluzioni per alloggiamenti sicuri dal punto di vista sanitario, a tutela dei lavoratori che operano in agricoltura e dei residenti in quelle comunità locali."

redazione

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