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Economia | 29 agosto 2022, 07:00

Dall’Europa meno armi e meno aiuti a Kiev: le ragioni sono molteplici

Il Kiel Institute for the World Economy (IfW) ha creato un database in cui ha raccolto e misurato tutti gli aiuti dati finora all’Ucraina sotto forma di assistenza militare, umanitaria e finanziaria

Dall’Europa meno armi e meno aiuti a Kiev: le ragioni sono molteplici

Il Kiel Institute for the World Economy (IfW), centro ricerche e analisi con sede in Germania, fra i più autorevoli del mondo, ha creato un database in cui ha raccolto e misurato tutti gli aiuti dati finora all’Ucraina sotto forma di assistenza militare, umanitaria e finanziaria. Come riferisce il sito Strumenti Politici, nel mese di luglio i principali Stati fornitori (tra cui Italia, Francia e Germania) non hanno sottoscritto nuovi impegni di invii di materiale bellico, proprio in una fase in cui Kiev si stava preparando per una grande controffensiva. E in una conferenza tenutasi a Copenhagen l’11 agosto, ventisei Paesi occidentali hanno racimolato per l’Ucraina “appena” un miliardo e mezzo di euro di armamenti, cifra che il responsabile del Kiel Institute ritiene irrisoria rispetto a quanto fatto nei mesi passati. Soltanto dalla Casa Bianca continuano ad arrivare prestiti e donazioni, mentre in Europa sembra sia venuta a mancare la volontà politica di assistere Zelensky con la consueta generosità. E in alcuni casi manca proprio la disponibilità materiale, come per l’Italia: il vicepresidente del Partito Popolare Europeo e di Forza Italia Antonio Tajani ha dichiarato che non siamo più in condizioni di aiutare, abbiamo finito le armi. Nel caso della Slovacchia, invece, sono i cittadini a chiedere di smettere, piegati dalla crisi economica e più favorevoli all’amicizia con Mosca che non alla sudditanza verso Washington. Anzi, con tutte le armi che Bratislava ha già mandato a Kiev, molti di loro si sono convinti che il Paese abbia dichiarato guerra alla Russia e adesso vogliono tirarsene fuori. Dunque vi sono diverse cause per la riduzione critica degli aiuti militari europei all’Ucraina, e a settembre si vedrà se la tendenza al ribasso giungerà al punto zero oppure invertirà la rotta.

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