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Economia | 05 gennaio 2024, 13:39

Giordano Vini cede ramo d’azienda al gruppo Iwb Italia, i sindacati: "Nessuna garanzia per i 38 lavoratori coinvolti"

Sigle di settore di Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano il mancato raggiungimento di un accordo sindacale collegato alla nascita del più grande gruppo enologico d’Italia. Una Rsu: "Dieci anni fa eravamo 500, resteremo in 60"

La storica sede di Giordano Vini, in Valle Talloria

La storica sede di Giordano Vini, in Valle Talloria

Che ne sarà dei 38 lavoratori della Giordano Vini Spa che, con la cessione di ramo d’azienda prevista a partire da gennaio, passeranno alla dipendenze della neonata società Iwb Italia Spa?

E’ quanto si chiedono le Rsu aziendali della storica cantina di Valle Talloria insieme alle sigle sindacali del comparto alimentare Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil esprimendo preoccupazione con riguardo alla volontà da parte aziendale di non arrivare a un accordo sindacale relativamente alla costituzione del gruppo che sta nascendo dalla fusione per incorporazione di Enoitalia Spa in Iwb Italia Spa e dall’unione in capo a quest’ultima azienda delle società Provinco Italia Spa, Barbanera Srl, Fossalto Srl e, appunto, di parte della storica cantina langarola, da alcuni anni già passata sotto il controllo di Italian Wine Brands

Le diverse aziende andranno a confluire in una realtà destinata a diventare il più grande gruppo vinicolo italiano per produzione e fatturato. Nella riorganizzazione aziendale Giordano Vini rimarrebbe operativa dedicandosi in special modo all’attività di vendita diretta a clienti finali

Alla comunicazione dell’operazione, lo scorso 25 ottobre, "non è corrisposta da parte aziendale la volontà di aprire una fase di confronto, così come previsto dalla legge, in merito al costituendo assetto societario", lamentano i sindacati, secondo i quali "è stata negata qualsivoglia richiesta di garanzia occupazionale futura per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, di mantenimento del perimetro aziendale, finanche alla reticenza in merito alle armonizzazioni contrattuali per coloro che vedranno la modifica del contratto nazionale applicato, passando a quello dell’Industria alimentare, e alla mancata chiarificazione di chi sarebbe rimasto alle dipendenze di Giordano Vini Spa e chi invece sarebbe passato alle dipendenze della nuova società". 

A fronte delle mancate risposte sul tavolo nazionale con la dirigenza del Gruppo Iwb, "memori di passate esperienze", le segreterie provinciali di Fai, Flai e Uila hanno immediatamente richiesto un incontro sindacale, da effettuarsi in brevi tempi, con la direzione aziendale della Giordano Vini.

"Appena dieci anni fa – spiega la Rsu Elisa LivrieriGiordano Vini impegnava circa 500 dipendenti tra la sede di Valle Talloria a Diano d’Alba, lo stabilimento di produzione nella stessa frazione e il magazzino della logistica di Cherasco. Sono poi arrivate operazioni che, tra terziarizzazioni e dichiarazioni di esuberi, hanno via via svuotato l’azienda, ora ridotta a un centinaio di addetti, per una quarantina dei quali si profila ora un passaggio a  un nuovo soggetto che al momento avverrebbe senza alcuna garanzia sulle condizioni del trasferimento e sul mantenimento della sede di lavoro. Da qui la richiesta di maggiore trasparenza e di assunzione di impegni e che rivolgiamo ai vertici aziendali". 

Ezio Massucco

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