"Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro".
Non può che venire in mente Umberto Eco quando si ammira la vastità di libri che animano la casa del professor Angelo Somà di Villanova Mondovì, docente di lettere e preside in pensione che, nel corso della sua vita, ha collezionato libri, dando vita a un patrimonio di circa 12mila volumi.
"La mia più grande passione è sempre stata la lettura - ci racconta il professor Somà, mentre con orgoglio ci mostra i libri disposti con cura nelle vetrine di quello che definisce il suo 'Sancta sanctorum', la stanza che conserva i classici - viaggiare nel tempo e nello spazio da seduto in poltrona, conoscere il mondo, avvicinare personaggi straordinari ed essere testimoni di esaltanti avventure.
Dalla lettura di libri deriva il mio amore per la storia, la geografia e l'arte.
La lettura aiuta a combattere la solitudine, la noia, la depressione e la frenesia della vita contemporanea; il libro fa riflettere, fa sognare, conforta, guarisce".
Quando e come è nata questa passione sconfinata per i libri?
"Sono nato in una famiglia povera, nella nostra casa non c'erano che tre o quattro libri, tra i quali le "Massime Eterne", il messale tascabile di mia madre, e una biografia di Giovanna d'Arco, che mia mamma avrà comprato in una bancarella che i sacerdoti missionari, dopo le predicazioni della settimana santa, allestivano davanti alla parrocchiale e devo dire che, quando ho imparato a leggere, il libro mi ha avvinto e la storia di questa straordinaria santa giovinetta ha destato in me grande interesse tant'è che ho collezionato diversi libri su questo personaggio.
Durante la scuola elementare, oltre ai libri di testo, ho letto alcune libri di fiabe, che mi prestava la maestra Siccardi, che abitava vicino a me e dei libricini di classici per l'infanzia in edizione ridotta e illustrata che mi donava il farmacista dottor Voarino, in quanto erano in abbinamento alla magnesia S. Pellegrino, naturalmente Pinocchio e alcune storie tratte dalle Mille e una notte, ma l'inizio della mia grande passione per i libri è esplosa nel 1960, quando frequentavo la classe sesta nella colonia POA "La Fiorita" a Varigotti e avevo come maestro don Lorenzo Curetti, un uomo innovativo, aventi con i tempi che ci faceva lezione in spiaggia e ci portava ad esplorare le grotte liguri. Ci aveva dato da leggere due libri ciascuno in classe, uno uguale per tutti e uno diverso, così a fine anno tutti ne avevamo letti 16. Grazie a lui ho avuto modo di leggere molti testi, che mi prestava. Sapendo che mi ero appassionato a Pascoli addirittura andò a Savona per prendere in prestito dalla biblioteca comunale uno dei tuoi testi di poesie".
Dovendo sceglierne uno, qual è il libro dal quale non si separerebbe mai?
"L'isola del tesoro. Me lo regalò mia mamma insieme a una copia di Robinson Crusoe, probabilmente su consiglio della bottegaia del paese, Rita. L'isola del tesoro, in un'edizione della Fabbri, divenne per me il 'livre de chevet'. L'ho letto e riletto, acquistato in diverse edizioni, consigliato ai miei alunni e regalato".
La passione per i libri prosegue negli anni, dalle scuole superiori fino all'università, anche grazie all'influenza di docenti come il professor Ernesto Billò. La prima libreria, ricavata da un castagno del bosco del padre, viene realizzata da un falegname del paese, Felice Prato, che lavorava in via Garombo e contiene i primi cento volumi.
"Quando frequentavo l'istituto magistrale a Mondovì - prosegue Somà - avevo la possibilità di acquistare libri in diverse edicole e librerie, dalle edizioni economiche Sansoni ai volumi della storia d'Italia di Indro Montanelli della Rizzoli con legatura cartonata col dorso in pelle e cofanetto, che costavano 3.500 lire, una cifra importante per le mie tasche, adottai allora uno stratagemma: avendo lezione un pomeriggio la settimana, durante la pausa pranzo mi fermavo a Mondovì e mia mamma mi dava mille lire per recarmi a mangiare in trattoria io, invece, di nascosto rubacchiavo in casa pane e companatico, risparmiando così la cifra incassata, per cui ogni tre o quattro settimane potevo acquistare l'agognato Montanelli.
Naturalmente in quegli anni non mi limitavo ad acquistare e collezionare libri, ma soprattutto li leggevo. Lo facevo di pomeriggio, trascurando talvolta i compiti a casa; leggevo in cucina, l'unico luogo riscaldato della casa. Durante la bella stagione, verso le sedici, conducevo la mucca al pascolo, con un volume dei capolavori Sansoni in tasca; mi ricordo che un giorno ero talmente immerso nella lettura che, quando alzai gli occhi dal libro, la mucca se n'era andata!".
Una passione che non l'ha mai abbandonata...
"Nel 1976 entrai di ruolo come insegnante elementare, quindi con uno stipendio fisso iniziai a fare acquisti di una certa rilevanza: prima di tutto l'Enciclopedia Europea Garzanti, quindi la Storia Universale della Cambridge University, I Maestri del Colore della Fabbri e svariate collane di classici come i Classici Rizzoli, la Lorenzo Valla, i classici greci, latini e italiani della Utet, i classici italiani della Ricciardi, la Biblioteca Carducciana della Sansoni, i libri della Spiga Garzanti, la Pleiade Einaudi, i Classici Bompiani, la collezione dei premi Nobel e quella dei premi Strega e altri. Nel 1985, dopo aver fatto ristrutturare e ingrandire la mia casa in Villavecchia, mi feci fabbricare dal mio amico Mauro Fulcheri una grande libreria su quattro pareti o boiserie di noce in stile Luigi XVI° su progetto dell'architetto Pierluigi Lanza in collaborazione con Giancarlo Cardone, in cui sistemai tutti i miei libri".
Oggi la collezione del professor Somà conta 12mila libri, catalogati ed esposti per casa editrice e argomento, in sette diverse librerie nei vari piani della sua casa di Villavecchia. Un patrimonio inestimabile che verrà destinato in parte ai licei di Mondovì.
LA DONAZIONE AI LICEI
"Non avendo eredi, a chi lascio tutti questi libri? - prosegue Somà - "Così ho pensato di donarli in parte ai licei di Mondovì, in modo che possano essere utili non solo agli studenti ma a chiunque abbia necessità di consultarli".
Attraverso l'interessamento di molte persone, tra le quali il professor Giampiero Vinai e la professoressa Caterina Tomatis è stato informato il dirigente scolastico dei licei, il professor Bruno Gabetti che contattato ci spiega: "Si tratta di una donazione importantissima, per la quale sono davvero grato al professor Somà; l'iniziativa verrà ancora discussa in Coniglio di istituto, ma siamo davvero felici che questa donazione sia stata rivolta ai nostri studenti. Al momento il liceo non ha spazi adatti per ospitare tanti libri, ma grazie all'interessamento del Comune verranno conservati, in via temporanea, presso il polo delle ex Orfane che ospita il museo della stampa. Un sincero grazie al professor Somà, al Comune e a tutti i docenti che, a vario titolo, hanno collaborato, in particolare il professor Stefano Casarino e la professoressa Carla Regis".
"Si tratta di un'iniziativa lodevole - il commento del consigliere Elio Tomatis, che si è interessato alla vicenda, unitamente al sindaco Luca Robaldo e agli assessori Francesca Botto e Francesca Bertazzoli - "Sono testi di importante valore culturale che custodiremo in attesa che possano trovare adeguata collocazione per essere resi fruibili al pubblico".













