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io_viaggio_leggero | 12 ottobre 2024, 07:00

Catalunya in bici, intervista a Danilo: non solo Girona

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti, incontri inaspettati in giro per il mondo. Se hai un viaggio da raccontare… scrivi a : ioviaggioleggero@gmail.com

Catalunya in bici, intervista a Danilo: non solo Girona

Oggi incontriamo Danilo Viganò.

 

Raccontaci di te?

Da poco ho superato i 50, per me l’età della consapevolezza. È il momento in cui capisci davvero cosa vuoi dalla vita e inizi a dare priorità a ciò che ti rende felice. Questo significa, godermi il tempo a disposizione e fare ciò che mi appaga. Gestisco un bar con mio fratello, al confine tra Liguria e Piemonte, ma appena posso… salgo in sella alla bici e parto all’avventura.

Dove ci porti?

Vi racconto il viaggio in Catalogna, durata 13 giorni, ovviamente in bici! Una sorta di “bike packing”, ma diciamo che mi piace avere la comodità di dormire in un posto caldo alla fine di ogni giornata. È stata un’ avventura tra mare e montagna, immersa in paesaggi selvaggi inaspettati, un’esperienza che non dimenticherò.

Il tuo itinerario?

Sono partito da Girona, nel cuore della Catalogna, un paradiso per chi ama “il Gravel”;il termine indica una tipologia di bicicletta adatta per percorrere strade sterrate, ma capace di garantire buone prestazioni anche su asfalto. Ho unito diversi percorsi storici, come la Pirinexus e la Traka, esplorando sia luoghi turistici che tracciati da gara. La prima tappa mi ha portato verso Olot, una città medievale che sembra uscita da una cartolina. Poi, Sant Joan de les Abadessas, ai piedi dei Pirenei, un luogo di pura magia. Ho attraversato il Col d’Ares per arrivare in Francia e poi sono tornato in Spagna attraverso il Passo du Perthus. Lì, ai confini tra i due Paesi, il panorama è mozzafiato. Ma è la costa che ti ruba il cuore: spiagge dorate e acque cristalline, fino ad arrivare a Tossa de Mar, una gemma incastonata tra terra e mare.

C’è stato un incontro inaspettato?

Sono un tipo solitario, ma in Catalogna non puoi ignorare il forte senso di identità. Appena arrivato, diverse persone mi hanno subito corretto: “Non sei in Spagna, sei in Catalogna.” Mi ha colpito la loro fierezza, quasi imperativa. Addirittura, quando hanno saputo che ero ligure, mi dicevano: “Se ci pensi bene, sei un po’ francese anche tu.” È stato un incontro con una cultura orgogliosa, che difende con forza la propria appartenenza.

Un episodio particolare ?

Si è successo a Girona, dove sono capitato in una manifestazione di piazza. I gruppi indipendentisti, protestavano per la liberazione di alcuni dissidenti politici e io mi sono ritrovato nel mezzo con la bici. All’inizio pensavo fosse una festa, poi ho capito che era qualcosa di molto serio. È stato surreale, non pericoloso ma decisamente intenso. Non siamo abituati a vivere situazioni così, nel nostro contesto più tranquillo. La tensione era palpabile !

Come ti organizzi per questo tipo di viaggi?

Carico la bici e tutto l’equipaggiamento sul furgone poi, pronti.. partenza.. via. Certo, è meno veloce che prendere un aereo, ma viaggiare con un mezzo mi dà una sensazione di sicurezza: so che, in caso di emergenza, ho un punto d’appoggio a portata di mano. Poi arrivato a destinazione parcheggio e salgo in sella, per due settimane di pura avventura. La mia bici pesa circa 10 kg, e con tutto il bagaglio arrivo a 16. Viaggiare così ti concede una totale libertà: solo l’essenziale, nessun peso inutile; una situazione che permette di affrontare qualsiasi sfida, su strada o su sterrato.

Hai incontrato imprevisti lungo il percorso?

Come spesso accade, il viaggio è cominciato in salita con la febbre! Ma la bici non ti aspetta, quindi ho stretto i denti. In ogni caso niente di insormontabile, quando hai un posto caldo dove riposare un giorno in più e riprenderti. La cosa più importante è ascoltare il proprio corpo e adattarsi: all’inizio avevo pianificato tappe troppo lunghe, poi ho iniziato a seguire il mio ritmo, decidendo di volta in volta quando fermarmi.

Un luogo particolare dove sei stato?

Senza dubbio Figueres, dove ho visitato il Museo Dalí. È un’esperienza che ti resta impressa, qualcosa che ti apre la mente. Ma tutta la Catalogna è sorprendente: dai vigneti ai boschi, fino alla Costa Brava così sconfinata. Qui ogni paesaggio sembra uscito da un quadro.

Una tappa particolarmente dura?

La prima, 90 chilometri da percorrere con quasi 2000 metri di dislivello. Tra vento contrario e sterrato sconnesso, è stata una delle giornate più difficili che abbia mai affrontato. Ma dopo quella, tutto è stato più facile.

Cosa hanno visto i tuoi occhi?

Paesaggi che cambiano di continuo. Dai campi coltivati alle coste frastagliate, fino ai corsi d’acqua che inondano la Catalogna. È uno spettacolo continuo, ogni chilometro regala una prospettiva diversa. Il lago di Banyoles, sbalordisce per gli scenari pazzeschi e la diga del Ter, offre sentieri mozzafiato. Pedalare lì, ti fa sentire parte di una natura potente e variegata. Un’avventura di libertà, tra luoghi straordinari e sfide personali, dove ogni pedalata è una scoperta e ogni incontro è un tassello di cultura da portare con sé.

Com’è viaggiare in bici all’estero rispetto all’Italia ?

La differenza è enorme. In Francia e in Spagna le auto ti rispettano, non ti sorpassano finché non c’è una distanza di sicurezza adeguata. È quasi strano, soprattutto per chi viene dalle nostre parti. L’esperienza su due ruote, risulta molto più rilassata con la possibilità di godere pienamente dell’atmosfera e del paesaggio circostante.

Qual è il prossimo “sogno” su due ruote?

Beh, l’Andalusia mi chiama! Esplorare da Almería a Granada, attraversando il deserto di Tabernas, mi affascina. Nel caldo autunnale, circondato da colline e montagne, potrei trovare gli orizzonti aperti, i deserti, un paesaggio completamente nuovo per me. Chissà, potrebbe essere la mia prossima meta! Ma in fondo, ogni viaggio è un’avventura, e io sono sempre pronto a partire. La scoperta e la libertà, sono le emozioni che cerco in sella alla mia bici; una strada, due ruote, con il vento in faccia che ti ricorda quanto sei vivo.

IN & OUT CATALUNYA  (IN BICI)

porta con te

  • Una Felpa per la sera
  • Un Ponchio per la pioggia
  • La determinazione

Lascia a casa

  • Le “Pozioni magiche”
  • Il secondo paia d’occhiali
  • L’ Essere troppo fiscale

Valutazione :  4 zaini

Legenda:

1 zaino   (non vale il viaggio )

2 zaini    (meglio andarci in vacanza )

3 zaini    (vale il viaggio ma..)

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini     (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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