Ha un nome impronunciabile - Austropotamobius pallipes italicus -, pesa meno di un etto e non supera i 12 centimetri di lunghezza, ma nonostante le sue piccole dimensioni ha contribuito in maniera determinante ad impedire che a Fossano venisse costruito il tanto contestato impianto di biometano, in via Marene.
Si tratta di un rarissimo gambero di acqua dolce notato dall'assessore all’Ambiente Giacomo Pellegrin durante un sopralluogo dell’area in cui avrebbe dovuto essere realizzato l’impianto.
Alcuni giorni fa, la conferenza dei servizi che si è svolta in Provincia ha comunicato il diniego definitivo alla costruzione, mettendo fine alla battaglia giuridico-politica per la nascita del nuovo impianto.
Una volta scoperto l'animaletto, l'asssessore ha allertato gli uffici di ambiente ed urbanistica del Comune, chiedendo quindi l’intervento dell’ufficio di Vigilanza Faunistica Ambientale della Provincia di Cuneo, che ha accertato la presenza di una colonia di gamberi di fiume, considerata di interesse comunitario e quindi protetta.
Questa scoperta ha costituito un ulteriore elemento per il no all'impianto.