Anche dal palazzo di giustizia di Cuneo è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Massimiliano Mulas, il 45enne sardo arrestato nell'aprile scorso per aver violentato una undicenne a Mestre.
Attualmente recluso nel carcere di Gorizia e sottoposto alla custodia cautelare, su di lui è stato aperto un altro fascicolo dalla Procura della Repubblica di Cuneo per un episodio verosimilmente analogo avvenuto a Savigliano nel novembre scorso.
Per questi fatti, dei quali Mulas si dice completamente estraneo – come fa sapere il suo difensore, l'avvocato Ignazio Ballai –, il sostituto procuratore Carla Longo ha chiesto e ottenuto l'applicazione di una seconda misura cautelare.
A confermare il carcere è stato il giudice per le indagini preliminari Edmondo Pio, avendo ritenuto sussistenti i presupposti per la sua applicazione anche qualora, dal Tribunale di Venezia (territorialmente competente per i fatti di Mestre), per Mulas dovesse arrivare un'ordinanza di scarcerazione o di attenuazione della misura cautelare cui è attualmente sottoposto.
I presupposti su cui il Gip ha ritenuto indispensabile applicare la misura chiesta dalla Procura sono il pericolo di fuga dell'indagato, l'inquinamento probatorio e la possibile reiterazione di reato.
Quello avvenuto a Mestre non sarebbe il primo reato a sfondo sessuale di cui il 45enne si sarebbe macchiato. Oltre a quello a lui contestato da Savigliano, un altro episodio riguarda i fatti denunciati da un'altra giovanissima che sarebbe stata violentata a Cervere. Su quest’ultimo episodio sta indagando la Procura di Torino per "adescamento di minore", anche se, come spiegato dall'avvocato Ballai, ad oggi, nessun atto è ancora stato notificato all’indagato.