Cinque mila euro di ammenda come condanna per abbandono di rifiuti a Farigliano. Questa la pena inflitta dal tribunale di Cuneo a G.S., un imprenditore edile, dopo una segnalazione Arpa di circa tre anni fa. Come riferito da una tecnica di servizio vigilanza, in quell’anno il Comune aveva fatto una segnalazione anche in località Prella ma, in realtà, gli interventi effettuati in quella zona “da anni interessata da problematiche ambientali” risalivano già al 2013 e 2017.
In quest’ultimo caso, i rilievi erano stati effettuati a seguito di incendio. “Nel 2022 sono stati riscontrati ulteriori abbandoni di rifiuti a Farigliano - ha riferito la testimone -. Un capannone era stato dato in affitto a G.S. e nelle aree adiacenti e abbiamo riscontrato abbandoni di macerie e rifiuti da demolizione. Il comune aveva nominato un amministratore perché l’area era stata sequestrata: c’erano rifiuti che, a suo tempo, erano stati classificati come pericolosi e che dovevano essere coperti per evitare l’inquinamento delle falde”.
Come spiegato dalla tecnica, attraverso le foto verificate in comune, era stato scoperto che quelle macerie, che coprivano una superficie di circa 500 metri quadri, erano state depositate proprio in seguito all’insediamento di G.S.. “Ad ottobre abbiamo verificato che avesse adempiuto alle prescrizioni del giudice - ha concluso la testimone - ed erano state rimosse”.