In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così» (Lc 10,25-37).
Oggi, domenica 13 luglio 2025, la Chiesa giunge alla XV domenica del tempo ordinario (Anno C, colore liturgico verde).
A commentare il Vangelo della Santa Messa è fra’ Dario Fucilli, dell’Ordine dei Frati Minori di Torino.
Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.
Eccolo, il commento.
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» chiede il dottore della Legge. La domanda è molto simile a quella del giovane ricco (Mt 19,16-22; Mc 10, 17-22; Lc 18,18-23). Anche la risposta di Gesù è in entrambi i casi una contro-domanda per aiutarli a verificare la loro disponibilità a mettersi in gioco.
Le obiezioni dei due rivelano poca sincerità: quando Gesù parla di comandamenti il giovane ricco chiede «Quali?», mentre il dottore della legge rispetto al duplice comandamento dell’amore chiede «E chi è il mio prossimo?». Anche l’invito di Gesù: «Va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri» si avvicina tanto a quel «Va’ e anche tu fa’ così» riferito a colui che ha avuto compassione, si è speso per il malcapitato, e oltre a quei due denari promette di spendere in più.
Per quanto riguarda il possibile sviluppo di entrambi i ricercatori di vita eterna non si sa che cosa abbiano fatto, avranno preso sul serio la lezione di Gesù o saranno rimasti nell’osservanza formale della legge? Quanti altri desiderosi di seguirlo, ma indecisi avrà incontrato Gesù? Anche noi possiamo assomigliare a loro ogni volta che invece di ascoltare l’invito concreto di curare le ferite di qualcuno, ci voltiamo dall’altra parte.
La vicenda di quell’uomo che incappa nei briganti ha una svolta decisiva a partire da un “invece” invece un samaritano… Chi vuole seguire Gesù deve imparare a costruire la propria storia a partire da quell’invece. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera... (Mt. 6,6) Quando invece tu fai l’elemosina… (Mt. 6,3) Fra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi si farà vostro servitore (Mc 10,43) Invece un samaritano… anche tu fa’ così… È l’invito a mostrare la bellezza della “differenza” cristiana, uno stile di vita fatto di gratuità, fedeltà, accoglienza, perdono reciproco.
L’uomo della parabola si avvia da solo, ma il samaritano non è solo, o meglio riconosce di non poter rimanere da solo e cerca la collaborazione di un altro. Deve chiedere aiuto e scommettere sull’albergatore. Il legame tra i due è la fiducia: l’albergatore deve fidarsi del samaritano e della sua promessa di ritornare per rifondere ciò che è stato speso in più; il samaritano dovrà fidarsi dell’albergatore, perché non ha la certezza che lo seguirà nella sua proposta. La speranza in un mondo migliore sta nel diventare tutti albergatori che portano a compimento l’opera del Samaritano.














