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Attualità | 13 ottobre 2025, 06:04

La Chiesa piemontese richiama all’ascolto e alla speranza nella Giornata Mondiale della Salute Mentale

Il messaggio della Consulta Regionale per la Pastorale della Salute, presieduta dal vescovo di Alba Marco Brunetti: “Serve un impegno comune per la dignità e la cura delle persone che soffrono”

Il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti

Il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, ricorsa il 10 ottobre scorso, la Consulta Regionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Piemontese, presieduta dal vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, ha diffuso un messaggio di riflessione e di impegno rivolto alle comunità cristiane e alla società civile.

Nel documento, la Consulta invita a vivere questo tempo particolare dell’Anno Santo come un “tempo di grazia e di salvezza”, nel quale i credenti sono “chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio”.

Il testo richiama l’urgenza di un rinnovato impegno spirituale e sociale per testimoniare la speranza cristiana attraverso gesti concreti di attenzione, ascolto e vicinanza verso chi soffre di disturbi psichici.
"Esistono azioni semplici ma dal grande valore umano – si legge nel messaggio – come dedicare tempo e pazienza a chi vive momenti di solitudine o disagio mentale, senza cedere alla rassegnazione o all’impotenza".

La Consulta cita anche dati recenti che mostrano una crescita significativa del disagio mentale in Italia, con 16 milioni di persone coinvolte e un incremento del 6% dei casi solo nell’ultimo anno. Preoccupante, in particolare, la situazione dei giovani, tra cui aumentano disturbi alimentari, uso di sostanze e comportamenti autolesivi.

Il vescovo Brunetti e don Paolo Fini, che firma il testo insieme a lui, sottolineano la necessità di una collaborazione tra istituzioni, operatori sanitari e comunità ecclesiali, affinché la prevenzione e la cura siano sempre “incentrate sulla persona sofferente” e rispettose della dignità umana.

"La cura per chi vive condizioni di fragilità – ricorda mons. Brunetti citando Papa Francesco – è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera".

Il messaggio si conclude con un invito alle comunità cristiane a essere presidi di ascolto, accoglienza e solidarietà, per rendere visibile nel quotidiano quella speranza che è il cuore dell’Anno Giubilare.

Sara Aschero

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