Il sequestro dei mezzi della “RT Piemonte” utilizzati per il trasporto scolastico e pendolare in alta Val Tanaro, disposto dalla Procura per accertare la sicurezza dei bus, rappresenta un fatto di una gravità senza precedenti. Un’intera vallata – da Ceva a Saint Gréé, da Pamparato a Mondovì, fino a Ormea – oggi è priva di collegamenti pubblici, con pesanti disagi per studenti e lavoratori.
«È l’ennesima conferma – dichiara il consigliere regionale Mauro Calderoni (Partito Democratico) – di un trasporto pubblico locale lasciato al suo destino. Da anni denunciamo una gestione caotica, priva di programmazione e controlli, con risorse insufficienti e una Regione che si limita a intervenire solo quando la situazione è ormai compromessa. Il fermo dei bus in Val Tanaro non è un caso isolato: è il segnale di un sistema al collasso».
«La sicurezza dei mezzi e la continuità del servizio – prosegue Calderoni – dovrebbero essere garantite da una vigilanza costante da parte della Regione e dell’Agenzia per la Mobilità, non affidate al coraggio dei sindaci o alle inchieste giudiziarie. Quando un servizio pubblico essenziale si blocca perché si sospetta che i mezzi non siano sicuri, significa che il diritto alla mobilità dei cittadini è stato gravemente violato».
«Spero – aggiunge - che di fronte ad un caso così eclatante l’assessore regionale ai Trasporti riferisca con urgenza in Consiglio regionale su quanto accaduto e presenti un piano straordinario per il monitoraggio della sicurezza dei mezzi in tutto il Piemonte».
«Non è accettabile – conclude – che le famiglie dell’alta Val Tanaro debbano scegliere tra far saltare la scuola ai propri figli o affidarli a mezzi forse non sicuri. La Regione deve tornare a governare, non limitarsi a subire gli eventi».
















