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| 20 luglio 2011, 07:27

Tempo di vacanze: i cuneesi di Bordighera e quelli "aroundtheworld"

Le abitudini di vecchie e nuove generazioni per l'estate

Tempo di vacanze: i cuneesi di Bordighera e quelli "aroundtheworld"

Agosto, da qualche anno a questa parte, non è più il “mese delle ferie” per antonomasia. Facendo di necessità virtù, vuoi per le scarse finanze, vuoi per motivi logistici dovuti a non sapere dove piazzare i figli/genitori, vuoi per la sempre maggiore scarsità di colleghi di lavoro con cui alternarsi nel fissare i periodi di ferie, è diventato vieppiù  difficile trovare ancora qualcuno che passi l'intero mese di agosto in ferie.

Ora ci si accontenta di una settimana magari a giugno, qualche weekend lungo a luglio, qualcosa di più impegnativo intorno a ferragosto. Le città non si svuotano più completamente, come capitava a Torino quando nel mese di agosto la Fiat chiudeva i battenti e migliaia di persone, contemporaneamente, migravano verso le località di vacanza.

Per quanto mi riguarda, ricordo che allora ci si metteva in auto, stracarichi di bagagli, e senza aria condizionata si macinavano chilometri e chilometri. I viaggi sembravano lunghissimi anche se la meta era solo la Liguria o la costa romagnola. Non parliamo poi di quando si andava al sud: qui sembrava veramente di fare delle vere traversate epiche. Si viaggiava di giorno e di notte. Si dormiva  - per modo di dire - in macchina nel parcheggio dell'autogrill. E poi quando, distrutti, improvvisamente si vedeva comparire il mare, era un 'emozione fortissima.

Per i cuneesi, quelli non troppo avventurosi, le mete preferite sono state, per molti anni, Bordighera per il mare, e Limone, per la montagna. Posti non molto lontani che erano scelti per non staccare del tutto dalle abitudini e le amicizie coltivate per tutto l'anno. Interi condomini cuneesi si trasferivano in massa in omologhi condomini liguri o limonesi e per tutta l'estate i vacanzieri continuavano a vedere le stesse facce che vedevano per tutto il resto dell'anno e a fare gli stessi discorsi dei trascorsi 11 mesi.

E se non erano condomini, erano le sempre le stesse spiagge, con le mamme che si imbiancavano e i figli che crescevano. Può capitare poi che il cuneese non si accontenti solo di andare nella stesso stabilimento balneare, ma che se lo voglia addirittura comprare – vedi Briatore e Garnero-Santanchè in Versilia.

Personalmente, quando vado in vacanza preferisco staccare del tutto e vedere luoghi e volti nuovi. Appartengono sicuramente a questa categoria i cuneesi-avventurosi che invece vanno in giro per il mondo - “aroundtheworld” per dirla con una mia amica appassionata globetrotter e bravissima fotografa.

Uno per tutti, fra questi, l'avvocato cuneese Gianni Vercellotti che fa parte dell'esclusivo club che riunisce tutte le persone che abbiano visitato 140 paesi al mondo e che vi abbiano soggiornato, come minimo, per almeno quattro giorni entro i confini. Il mio viaggio più “avventuroso” è stato Torino – Yugoslavia – Grecia, andata e ritorno in quattro su una Duna weekend nel 1989. La Yugoslvia era rimasta orfana da pochi anni di Tito e parlando con gli abitanti di quelle regioni, che poi sarebbero di lì a poco diventate veri e propri stati, si percepiva distintamente che l'equilibrio fra le etnie diversissime fra di loro fino allora mantenuto dalla dittatura del  “piccolo padre”, aveva i giorni contati.

Quindi abbiamo visto luoghi che poi non sarebbero più stati gli stessi, massacrati dalle guerre etniche. Avevamo toccato zone ancora non intaccate dal  turismo di massa, abitate da gente poverissima che ci accoglieva in casa per pochi spiccioli (qui infatti mi si era rotto il portafoglio perché straboccante, per il cambio una volta favorevole per la lira , di banconote ), che chissà poi com'è cambiata dopo la guerra. Ed in una città gioiello come Sarajevo, gli unici italiani che avevamo incontrato da dove arrivavano ? Ma da Cuneo, ovviamente!

 

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