/ 

In Breve

Che tempo fa

| 29 febbraio 2012, 08:00

Il senso dei cuneesi per l'autostrada

Il senso dei cuneesi per l'autostrada

Ancora non ci possono credere, i cuneesi, di essere finalmente collegati alla rete autostradale italiana. "Anzi, alla rete autostradale europea" ci ha tenuto a precisare, orgoglioso, il sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia all'inaugurazione dell'ultimo tratto che collega il capoluogo. C'era anche chi andava orgoglioso di questo isolamento, anomalo, se si pensa che siamo nel 2012. Un orgoglio figlio di una certa ottusità che stenta a stemperarsi soprattutto nelle vallate più ai confini.

Ma dal 20 febbraio 2012 non ci sono più scuse per i cuneesi, anche per quelli più sedentari. Si possono finalmente muovere, andare al mare in un tempo decisamente ridotto, o gettarsi nella movida torinese con un viaggio di tre quarti d'ora. Sempre che vogliano farlo, ovviamente.

Molti non si saranno trattenuti e si saranno già fatti il giretto inaugurale personale, nella nuova tratta da Sant'Albano Stura a Cuneo, disposti persino a pagare per la tratta, il che non e' poco.

 

Si, viaggiare. Adesso, si può. Per chi vuole spingersi un po' oltre Sant'Albano, perché dalla settimana scorsa non ci sono più scuse da accampare per non muoversi.

Le autostrade sono una bella comodità, certo. Sempre più care e sempre più controllate, negli anni, anche più confortevoli. Un esempio, la Torino-Savona, che e' stata per anni e per un lunghissimo tratto a carreggiata unica. Pericolosissima e lentissima. Ma non c'era altro per raggiungere il mare che per noi piemontesi e' sempre stata una meta imprescindibile. In alternativa, come destinazione marina, c'era la costa adriatica, ma li, d'estate c'era l'incubo di Bologna, ovvero delle interminabili code che si venivano a formare in quel tratto sotto il sole cocente di agosto. Per evitarle, c'erano le partenze intelligenti. Ricordo che da bambina si partiva alle primissime ore del mattino, con i miei genitori che si alternavano alla guida e mia madre che cantava tutto il tempo per tenersi sveglia- tenendo di conseguenza svegli anche tutti noi.


Poi c'erano le soste all'autogrill. Che pur evolvendosi con il passare del tempo, hanno sempre mantenuto quel percorso particolare studiato a tavolino da qualche genio del marketing, attraverso pile di prodotti che chissà quanti compreranno, ma che si e' obbligati a passarci in mezzo anche se si vuole solo andare in bagno. Prodotti tipici locali, dolciumi, pupazzi, riviste, libri, cd: alle casse non c'è' quasi mai nessuno che paghi qualcosa che non sia la colazione, il panino o la bottiglietta da bere. Eppure, tutta quella roba la venderanno pure a qualcuno, no ?

Le autostrade estere. Quelle tedesche, dove non ci sono limiti di velocità. Quelle francesi che hanno i cartelli blu a segnalare le strade statali mentre quelli verdi sono per le strade normali e dove ai caselli devi essere pronto con le monetine che vanno gettate in un cestello, ove si riesca a centrarlo. Quelle inglesi, dove, oltre al senso di marcia al contrario, a destra, hanno delle indicazioni per le uscite pressoché incomprensibili perché non c' e' scritto il nome della località ma solo una cifra alfanumerica.

Tutte accomunate dalle lunghe file ai caselli nelle stagioni più calde. Mi chiedo a proposito del perché non esista un telepass unico europeo, ancor meglio se privo di canone, che migliorerebbe di sicuro la situazione.



Monica Bruna

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium