Caro Babbo Natale, sebbene ormai da qualche anno so che non è possibile che diventi sottile come un foglio di carta per passare sotto le porte e poter così entrare in tutte le case del mondo, ti scrivo ugualmente e lo faccio prima del 21 dicembre, così che tu possa esaudire i miei desideri prima della fine del mondo. Perciò, salvo che nel caso un meteorite non ci abbia disintegrati tutti, potresti spenderti per cercare di portarci quanto segue.
Lo so, c'è la crisi, e anche tu non sei tanto ben messo visto che potresti essere preso a simbolo dei lavoratori precari, dato che il tuo impiego dura un giorno solo all’anno. Però di sicuro starai meglio di noi poveri italiani, tu che abiti su al nord, dove le cose funzionano meglio e il problema della liquidità dei soldi la si sente meno. Ecco, forse potresti, con una magia, fare sì che anche da noi si potesse vivere come in Svezia, in Norvegia o in Finlandia.
Dove non c'è corruzione, dove chi è onesto è una persona da ammirare e non un poveretto che deve sottostare al furbastro di turno. Dove tutti pagano le tasse e proprio perché tutti, ma proprio tutti, tutti, tutti pagano le tasse, i sevizi sociali funzionano e sono lì dove ci devono essere.
E dove non crollano i soffitti sulle teste degli scolari, in aule dove o si gela o si soffoca dal caldo. Dove gli insegnanti svolgono il loro lavoro in serenità, perché assunti regolarmente e con stipendi dignitosi.
E dove i mezzi pubblici funzionano come devono, non sono quasi mai in ritardo e ce ne sono a sufficienza, così che i viaggiatori, che pagano ed hanno il diritto di poter usufruire di un servizio decente, non debbano essere costretti a viaggiare in piedi, attaccati l'uno all'altro in una promiscuità innaturale. Perché è gente che sta andando a lavorare, ed in molti casi, per fare un lavoro con il quale non c'entra niente con la propria preparazione scolastica, mal pagato e spesso precario.
E dove se io ho studiato da architetto, faccio l'architetto, se ho studiato da ragioniere, faccio il ragioniere, se ho studiato da estetista faccio l'estetista. Mentre invece se ho studiato da architetto, da ragioniere o da estetista, mi trovo a lavorare in call-center o a chiamata, oppure da precaria per qualche settimana all'anno.
E dove le fabbriche non vengono chiuse perché stritolate dalla crisi, o perché grandi manager, sia pubblici che privati, che guadagnano cifre a sei zeri, con la loro incapacità le portano al fallimento, salvo poi andarsene con liquidazioni che manterrebbero centinaia di famiglie dei loro operai lasciati in cassa integrazione.
E dove la classe politica è composta da persone serie che si spendono per la collettività, persone oneste e rispettabili, che sono al servizio dei cittadini e che quando è scaduto il loro mandato, non continuano a sgomitare per poter ancora essere protagonisti, riveriti e privilegiati, ma si ritirano in silenzio, cambiando completamente mestiere.
E dove si parla e non si urla, e si tace se non si ha nulla di importante o di significativo da dire, e si sta ad ascoltare senza interrompere perché esiste il rispetto del pensiero degli altri.
Caro Babbo Natale, ti ho elencato un po' di cose, ma tante altre sono rimaste in punta di penna e non meno importanti di quelle di cui sopra, anche se sono sicura che tanto tu lo sai benissimo che da qualche anno stiamo proprio tribolando, ma anche cercando di tirare avanti con grande dignità.
P.S. E se poi riesci a portarmi quel paio di scarpe che tu sai, fallo prima del 21, così riesco a godermele almeno per un paio di giorni!






