Autonomia del Piemonte: giusta opportunità di ridistribuzione di risorse importanti o secessione delle regioni più ricche a sfavore di quelle più povere?
La discussione ha interessato il consiglio comunale di Cuneo nella serata di ieri (martedì 24 settembre), a seguito della presentazione di un ordine del giorno da parte dei consiglieri Valter Bongiovanni e Laura Peano; i due rappresentanti leghisti in consiglio hanno sottolineato come la Giunta Cirio abbia già espresso il proprio sostegno per l’accelerazione del progetto di autonomia della regione e hanno chiesto che il comune si faccia allo stesso modo sostenitore dell’iniziativa e aiuti Palazzo Lascaris a stendere un protocollo d’azione dedicato al riconoscere ai comuni il loro ruolo strategico sul territorio nazionale.
“Giusto auspicare una ripartizione più equa delle risorse, così che la nostra provincia possa smettere di rimanere ai margini”, ha detto Peano. “Il rispetto dell’unità nazionale è alla base della nostra richiesta – ha fatto eco Bongiovanni - , vogliamo solo una maggiore equità”: entrambi i consiglieri hanno sostenuto poi che al centro del documento presentato c’è il buonsenso, che esula da ogni tipo di ideologia politica (posizione sostenuta anche dal consigliere Beppe Lauria).
Più critiche, invece, le posizioni delle forze a sinistra. Sopratutto quella di Ugo Sturlese: “Così come concepita l’autonomia delle regioni rischia di dilaniare il paese; è una tendenza che nasce da un momento di egemonia culturale di alcuni partiti come la Lega: seguirli nelle proprie battaglie cercando di fare un po’ meglio è un modo sicuro per perdere la battaglia politica”.
“Respingere l’ordine del giorno sarebbe stato banale – ha detto Sara Tomatis - , il discorso dell’autonomia va affrontato per capire quale sia la sua declinazione più efficace ovvero quella lontana dal neo centralismo e che non crea regioni a diversa velocità”.
Simone Priola: “Si rischia di dare all’Italia ventuno nuovi parlamenti invece di uno solo, un’idea lontana dal concetto di semplificazione. In quest’ottica ha più senso una svolta federalista, cavallo di battaglia della “vecchia Lega”, che realizza l’autonomia territoriale mantenendo dei principi cardine a livello nazionale”.
Con ventitré voti a favore, l’ordine del giorno è stato approvato.