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Economia | 30 gennaio 2020, 13:22

Ritirati i licenziamenti alla Mahle, parte un anno di cassa per dare un futuro a Saluzzo e La Loggia

L'ammortizzatore sociale è legato ad eventuale reindustrializzazione. Intanto è stato nominato un advisor che segua in questo anno il processo per la ricollocazione

Ritirati i licenziamenti alla Mahle, parte un anno di cassa per dare un futuro a Saluzzo e La Loggia

Secondo tavolo al Mise sulla vertenza Mahle la multinazionale tedesca del settore automotive, che il 23 ottobre scorso ha annunciato la chiusura dei due stabilimenti piemontesi, con il conseguente licenziamento di 452 lavoratori: 209 a Saluzzo e 243 a La Loggia.  

Lo scorso 28 novembre al tavolo romano di via Molise si era ottenuta una proroga dei licenziamenti di un mese. Con scadenza il 7 febbraio. Oggi una delegazione di lavoratori ha presidiato davanti alla sede dove è avvenuto l’incontro a cui hanno partecipato l’azienda e le sigle sindacali di Fim, Fiom e Fismic.

Presente una delegazione del comune di Saluzzo rappresentata dal vicesindaco Franco Demaria e il consigliere di maggioranza Corrado Lauro. Presente all’incontro, come nella scorsa occasione, la deputata cuneese del Chiara Gribaudo. Per la Regione l'assessore regionale per le politiche al lavoro Elena Chiorino con il funzionario Alberto Anselmo.

La notizia importante trapelata dall'incontro terminato poco fa è il ritiro dei licenziamenti. E l'attivazione di un anno di cassa integrazione straordinaria a carico Inps legata ad eventuale reindustrializzazione . Intanto è stato nominato un advisor che segua in questo anno il processo per eventuale ricollocazione. Mahle ha garantito che i volumi produttivi coprono il primo trimestre dell'anno. Al momento sono circa 70 le persone che autonomamente si sono licenziate tra i due stabilimenti.

"Risultato importante, ma teniamo alta l'attenzione" - commenta Maurizio La Spina segretario provinciale Fismic - L'incontro di oggi ci dà un anno per poter trovare una soluzione per questi lavoratori."

"Dovremmo essere rigidi sul percorso - prosegue Pierandrea Cavallero segretario Fiom Cuneo - E per questo chiediamo l'attenzione di Mise e Regione per tenere alta l'attenzione su questa vicenda. La nostra posizione rimane la stessa. Evitare qualsiasi forma di licenziamento. Saremo rigorosi con chi si presenterà per proseguire l'attività."

Nella giornata di oggi è stato proclamato lo sciopero di otto ore nei due stabilimenti. Si terrà il 5 febbraio un incontro in azienda con le parti sociali per discutere nel merito della discussione di oggi. Da domani avranno luogo le assemblee per avere il mandato dei lavoratori sull'accordo per poi procedere con il ritiro dei licenziamenti che dovrebbe essere sancito il 7 febbraio in Regione (ultimo giorno valido di trattativa).

IL SINDACO DI SALUZZO: "BELLA NOTIZIA, MA VICENDA CHE RIMANE DIFFICILE"

"Bella notizia - dichiara il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni - Non è risolutiva, ma è un secondo e deciso passo avanti verso la risoluzione di questa crisi. Il Vicesindaco Demaria ed il Consigliere Lauro oggi erano a Roma proprio per confermare la vicinanza del Comune ai dipendenti della Mahle e dire, nelle sedi istituzionali deputate, che siamo pronti a fare ogni sforzo, nelle nostre competenze, per consentire che l’ipotesi di reindustrializzazione abbia successo. Una vicenda che rimane comunque difficile per la nostra comunità perché, tra addetti diretti ed indotto, coinvolge oltre 400 famiglie."

CIRIO: "RISULTATO CHE CI DA' TEMPO, NON ACCETTIAMO LICENZIAMENTI"

"La Regione aveva assunto una posizione chiara nell’ultimo incontro con i rappresentanti dei lavoratori - si legge in una nota del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Non avremmo accettato nessun licenziamento e così è stato. Un risultato importante che adesso ci dà il tempo e gli ammortizzatori per gestire la situazione e approfondire le strade per dare un futuro ai due stabilimenti di Saluzzo e La Loggia e a tutti i lavoratori".

"Ora si apre un percorso nuovo - continua nella nota l'assessore Elena Chiorino - grazie alla buona volontà di tutti, dalle parti sociali all’azienda, che si è resa disponibile a tornare sui propri passi considerando un’ipotesi alternativa al licenziamento collettivo, scelta che apprezziamo e auspicavamo".

"L’assessorato - continua - si metterà già da subito a totale disposizione sia per tutte le attività di  supporto ai lavoratori, con la messa in campo di tutte le politiche attive a disposizione e della formazione adeguata, sia a supporto della reindustrializzazione dei siti di Saluzzo e La Loggia, con misure e strumenti che possano favorirne il processo, agevolando eventuali nuovo investitori. Siamo presenti su tutti i tavoli: ora è fondamentale una forte azione di coordinamento e di monitoraggio della situazione".

GRIBAUDO-COSTANZO: REVOCATI LICENZIAMENTI, ORA GUARDARE AL FUTURO

"Oggi al MISE sono stati fatti buoni progressi sulla vertenza Mahle - dichiarano Chiara Gribaudo (PD) e Jessica Costanzo (M5S) presenti oggi al tavolo ministeriale - l’azienda ha accolto la richiesta delle maestranze e del ministero e ritirerà i licenziamenti e si aprirà una fase negoziale fra le parti sociali, con la nomina di un advisor che consenta di guardare al futuro dei due stabilimenti. La crisi non è finita, ma oggi è stato fatto un passo in avanti, grazie alla serietà del governo e sopratutto grazie ai lavoratori che sono rimasti uniti per salvare la loro fabbrica.”

“Tra le ipotesi - continuano - c’è anche la cassa integrazione per reindustrializzazione, o la casse per cessazione con percorso di reindustrializzazione e politiche attive per i lavoratori. Continueremo a seguire da vicino la vicenda della Mahle che riguarda il futuro di 450 famiglie, e anche quello dell’automotive in Piemonte e in Italia. Ora tutte le parti devono dare il massimo per seguire questo percorso, a cominciare dalla Regione con il prossimo tavolo previsto per il 7 febbraio.”

GANCIA: "BELLISSIMA NOTIZIA, ORA ATTIVIAMO TAVOLO DI LIVELLO EUROPEO"

"Il ritiro dei licenziamenti della Mahle - ha affermato Gianna Gancia  di Gruppo Identità e Democrazia - industria automotive con insediamenti strategici a Saluzzo e La Loggia in Piemonte, rappresenta una bellissima notizia alla quale si deve però accompagnare, fin da ora, l'avvio di un tavolo di livello europeo per una ripresa dell'industria automobilistica su base continentale. Perché soltanto così potremo salvaguardare i posti di lavoro, la produttività e la redditività senza sacrificare nessuno di questi fattori - a cominciare proprio dal capitale umano - alla competizione con gli altri grandi colossi globali a Ovest così come a Oriente della UE. Sarà necessario che si esca definitivamente, tutti insieme, da una logica nella quale molto spesso si è innescata una impropria concorrenza al ribasso fra gli Stati della stessa Unione per contendersi stabilimenti e unità produttive mentre a venire meno era la nostra competitività a livello globale associata a enormi problemi occupazionali concentrati in specifici territori impossibilitati a riconvertirsi per carenza o assenza di sostegni."

"Serve una sede europea di confronto permanente sul tema dell'auto - spiega - dove il Piemonte svolga il ruolo che compete a una regione apripista in questo settore non solo in Italia: una sede dove le proposte delle Istituzioni locali subalpine e del cosiddetto indotto - termine in verità ingeneroso verso una pluralità di piccole e medie imprese molto innovative ma non considerate con dignità nei programmi di intervento - trovino piena cittadinanza sia nella programmazione che scatterà dal 2021, sia nella progettazione ancora attivabile nell'ultimo anno del settennato in scadenza nel 2020
".

Daniele Caponnetto

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