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Agricoltura | 30 luglio 2015, 15:05

Pesche nettarine: la CIA Cuneo commenta lo stato dei margini economici

"Il mercato russo era per noi uno sbocco molto interessante, le nostre pesche e nettarine erano riuscite a conquistare ben il 13% ma ora, con le sanzioni, non ci resta che sperare"

Pesche nettarine: la CIA Cuneo commenta lo stato dei margini economici

Da settimane anche il Piemonte è nella morsa del caldo torrido, prima di Flegetonte e poi di Caronte, e queste ondate hanno accelerato il regolare processo di maturazione della frutta con l’inizio anticipato della raccolta di pesche e nettarine.

Affrontiamo l’argomento con due esperti del settore, Livio Pautassi e Fabrizio Montanari, responsabili rispettivamente del GIE frutta ( il Gruppo di Interesse Economico) della Cia del Piemonte e di Cuneo.

Nella nostra regione – informa Pautassi - ci stiamo avvicinando, con una anticipazione di una ventina di giorni complice il gran caldo,alla fine della raccolta delle pesche e delle nettarine, abbiamo notizia di un buon andamento dei consumi ma sappiamo, altresì, che il prodotto in giro è tanto, che l’irrisolta questione commerciale tra Europa e Russia non alleggerisce il circuito di vendita per cui c’è anche il timore di quotazioni troppo basse. Sappiamo perfettamente che non è sul mercato italiano che riusciamo a spuntare buoni prezzi. Il mercato russo era per noi uno sbocco molto interessante, le nostre pesche e  nettarine erano riuscite a conquistare ben il 13%  ma ora, con le sanzioni, non ci resta che sperare nei paesi come l’Austria, la Germania e quelli scandinavi, sempre che riusciamo a vincere la competizione (cosa non facile) con la Spagna e la Grecia."

"E’ notizia di questi giorni che la situazione potrebbe essere in parte alleviata dalle misure per  contenere gli effetti dell’embargo russo, provvedimento della Commissione Ue che prevede, per l’Italia, di qui al 30 giugno 2016, un plafond di ritiri di pesche e nettarine per complessive 9.200 tonnellate. E’ importante che entri in azione al più presto in modo da risultare efficace sul mercato, diversamente sarebbe di scarso effetto”.

Al di là dell’andamento climatico e dei consumi e dell’aiuto comunitario - dichiara Fabrizio Montanari – restano, comunque, seri problemi per il nostro comparto. Senza una evoluzione organizzativa della base produttiva non si creano le condizioni affinchè i frutticoltori possano ottenere adeguati margini economici che li portino ad investire ancora in questo importante settore dell’agricoltura piemontese. E’ bene che ci si renda conto che in frutticoltura, ed in particolare proprio nella produzione di pesche e nettarine, molte cose sono cambiate in questi ultimi 10/15 anni a cominciare dal percorso che il prodotto compie per arrivare al consumatore. Non ci sono più tanti soggetti nella filiera, c’è stata una forte  concentrazione in poche mani in grado, con la GDO, di controllare oltre il 60% dei consumi. Di fronte a queste novità la produzione, però, non ha cambiato molto il modo di affrontare il mercato. E’ ora che i frutticoltori, con le loro associazioni ed organizzazioni, definiscano una nuova strategia a cominciare da un modello aggregativo adeguato ai tempi se non si vuole soccombere. Francia e Spagna ce lo insegnano: dobbiamo stare più attenti a quanto avviene in questi Paesi, forti ed agguerriti concorrenti, in particolare proprio per le pesche e le nettarine."

"Se a giustificare la situazione disastrosa l’anno scorso avevamo l’alibi dell’andamento meteorologico molto particolare e sfavorevole, quest’anno è tutta un’altra storia: la qualità, il calibro, il colore, il sapore e la serbevolezza dei frutti è ottimale con una stagione favorevole per i consumi. Se ancora una volta, come purtroppo temiamo, porteremo  a casa prezzi troppo distanti dai costi di produzione, non avremo giustificazione di sorta, è indispensabile il percorso di nuove strade indirizzate, da una parte,alla ricerca per l’innovazione varietale e, dall’altra, alla programmazione della produzione con forme di associazionismo in grado di fornire una diversa gestione economica e commerciale”.

c.s.

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