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Attualità | 11 aprile 2011, 12:17

Una mail basterà a salvare due cabine telefoniche?

Anche Cuneo nel mirino della dismissione di Telecom Italia. La compagnia telefonica da giugno dà avvio al piano di riduzione degli impianti pubblici

copyright targatocn.it

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Senza porte né vetri, colorate dai vandali o distrutte, lasciate al degrado e sommerse dalla sporcizia, le cabine telefoniche negli anni hanno cessato il loro compito diventando sempre più un inutile pezzo dell’arredo urbano. Pare abbiano anche perso quel tanto di appeal che si erano guadagnate nel tempo. Forse i più giovani non le hanno neppure mai usate, ma quante generazioni si sono affidate a loro per le conversazioni più intime? Quanti ragazzi le utilizzavano per salutare la famiglia quando si trovavano lontani da casa come i tanti Alpini che sono passati da Cuneo? Chi non ha fatto almeno una coda, impaziente di parlare e con i gettoni in mano, mentre chi aveva già guadagnato la cornetta faceva una telefonata urbana e quindi la conversazione durava un’eternità? I ricordi non finiranno di certo con la dismissione voluta da Telecom Italia che inizierà a giugno.  

Ebbene sì, con l’estate parte il piano Telecom per ridurre il numero delle cabine e cupole telefoniche, che terminerà nel 2015 con il completo ritiro di quelle rimaste. L'installazione della prima in Italia risale al 10 febbraio 1952 in piazza San Babila a Milano per iniziativa della concessionaria Stipel. 1952-2015, più di sessant’anni ufficiali, ma appena 55 di gloria per le cabine che già nel 2007 hanno segnalo il declino. Da oggi e per i prossimi 4 anni assisteremo allo smantellamento degli ultimi 130.000 esemplari rimasti nelle strade italiane. Adesso si procederà con l'eliminazione di circa 30.000 pezzi l'anno a partire dalle cabine più vecchie o mal funzionanti.  

A Cuneo città, sebbene negli anni e nel silenzio qualche postazione sia stata rimossa, su oltre 30 registrate sono due quelle nel mirino di Telecom ed entrambe sono sul viale Angeli nel tratto compreso tra la chiesa degli Angeli e il parco della Resistenza. Salve le altre due tra il parco e la rotonda del Rondò. AGcom (autorità per le garanzie nelle Comunicazioni) però offre la possibilità ai cittadini di salvare qualche apparecchio destinato alla distruzione: se qualche utente, in questo caso delle cabine di viale Angeli, è convinto che una cabina in particolare è ancora utile ed utilizzata può reclamare rivolgendosi all'AGcom via email (scrivendo a cabinatelefonica@agcom.it). Il Garante, a quel punto, prenderà in considerazione le richieste e, se riterrà che le motivazioni riportate corrispondono ad un reale utilizzo dell'apparecchio, bloccherà i lavori di rimozione.

Nel futuro, come già per il presente, Telecom per avvisare i cittadini della rimozione su ogni cabina applicherà un cartello. Telecom precisa che resteranno solamente quelle collocate negli ospedali, nelle caserme, nelle scuole e in quei Comuni ancora non coperti totalmente dalla linea dei telefoni cellulari. Ma per conoscere lo stato delle cabine nelle vostre città basta andare su http://www.telecomitalia.it/telefono/telefono-pubblico, digitare il luogo e si avrà la mappa completa dello smantellamento in atto oltre alla registrazione dello status quo. Dopo oltre mezzo secolo di onorato servizio non rimane che dare l’addio alle cabine che raggiungeranno il telegrafo e i tanti altri strumenti ormai obsoleti nell’olimpo della comunicazione

Francesca Aimo

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