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Attualità | 27 dicembre 2015, 20:06

Carlin Petrini decanta i vini di Capo Verde per Slow Food

Con padre Ottavio ed il presidente dell'Associazione Missionaria Solidarietà e Sviluppo, Guido Botto. Obiettivo: valutare i progetti portati avanti dal frate capuccino

Carlin Petrini decanta i vini di Capo Verde per Slow Food

Settimana molto importante per l’AMSES Associazione Missionaria Solidarietà e Sviluppo, quella in cui Carlin Petrini imbarcatosi per Fogo, una delle isole che compongono l’arcipelago di Capo Verde, ha esaminato i numerosi progetti fortemente voluti e realizzati da Padre Ottavio Fasano, ordinato frate cappuccino nel 1962 e successivamente nominato segretario delle missioni.

A Praia, Padre Ottavio ha atteso Carlo Petrini e Francesco Anastasi della delegazione di Slow Food, Guido Botto, Presidente AMSES, che ha sede a Fossano, Flavio Ambrogio e Riccardo Petrignani, rispettivamente responsabile della Comunicazione dell’amministrazione, oltre ad alcuni giornalisti che hanno documentato l’incontro. La visita sull’isola di Fogo alla Vinha de Maria Chaves e alla Cantina Monte Barro sono state prioritarie e l’inizio di un percorso che ha toccato anche i paesaggi lunari del vulcano Pico de Fogo e della sua caldera, che nel 2014 durante l’ultima eruzione, ha distrutto due villaggi, Portela e Bangaeira, costringendo le autorità all'evacuazione di gran parte della popolazione.

La vigna si estende sui pendii del vulcano, su 23 ettari di terreno tra i 652 e i 920 m sul livello del mare, donati in comodato d’uso dal Governo capoverdiano a Padre Ottavio. Essa è stata valutata da Carlin Petrini in tutti gli aspetti che la caratterizzano, soprattutto in quelli legati alla terra e al lavoro che quotidianamente offre a chi abita quelle terre. Sceso poi alla cantina Adega de Monte Barro, Petrini ha potuto verificare personalmente il processo di vinificazione ed imbottigliamento dei vini rossi, bianchi e rosati: SantaLuzia, SanTiago, SanFilipe, SanVicente e Pico do Fogo.

La delegazione ha lavorato al fine di individuare la valorizzazione e la promozione dei vari vini su tutto il territorio capoverdiano e per il mercato italiano.

Quello del mondo del vino- sostiene Carlin Petrini-  è un processo molto lento, un sentiero che da risultati nel lungo-medio termine. Il percorso intrapreso dalla Vinha Maria Chaves è virtuoso e deve avere come principi di base quello dell’integrazione con la comunità locale e lo sviluppo sostenibile del territorio valorizzando i saperi tradizionali nel posto.” Durante la visita alla cantina, si è tenuta una degustazione dei vini, che ha messo in risalto in particolare il Sao Filipe e il Pico, i due rossi di punta dell’azienda.

La visita nell’isola di Fogo è stata anche l’occasione per  il fondatore di Slow Food per lavorare sul progetto dell’ Arca del Gusto, che ha l’obiettivo di catalogare i prodotti tradizionali del luogo, simbolo della biodiversità gastronomica. “E’ fondamentale puntare sulle specie animali e vegetali autoctone affinchè l’arcipelago sia meta di un turismo sano ed autentico” ribadisce Petrini, che ha incontrato a Fogo i tre sindaci dei comuni di San Filipe, Santa Caterina e Mosteiros, l’Ambasciatore  della Comunità Europea Teixeira ed il delegato del ministero Elizandro Moniz  e con loro  ha sostenuto un lungo colloquio individuando i prodotti alimentari tipici e caratteristici dell’arcipelago.

Padre Ottavio ha accolto Petrini con entusiasmo e speranza: “Ringrazio Petrini per essere venuto a Capo Verde proprio nel 50° anniversario della mia missione. Sono contento di una visita così importante  e allo stesso tempo così semplice, perché volta alla ricerca delle piccole  cose della vita e all’apprezzamento di ciò che ci circonda. Sono grato a Carlin  per avermi lasciato il gusto di una ricerca che è anche spiritualità, fatta di  attenzione alla creazione, ai doni della terra, al lavoro dell’uomo, ai sapori, al gusto, alla bellezza della terra come parte di una grande spiritualità. E io voglio essere attento a questo messaggio per agganciarlo alla mia fede.”

Anche il Presidente AMSES, Guido Botto si dice “molto soddisfatto per questo progetto di condivisione  con il più importante ed influente movimento culturale internazionale per la difesa della biodiversità, dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare, contro l'omologazione dei sapori, l'agricoltura massiva e le manipolazioni genetiche. Mi ha fatto molto piacere anche l’apprezzamento di Petrini  per il vino della Vinha Maria Chaves e l’atteggiamento disponibile e aperto che il Presidente dell’Università degli studi di scienze gastronomiche di Pollenzo ha dimostrato nei confronti dell’operato della nostra Onlus, di Padre Ottavio e dei progetti che insieme portiamo avanti con costanza e  tenacia in una terra splendida, pronta ad accogliere chiunque voglia sperimentare una nuova forma di turismo solidale presso le Case del Sole.”

 

r.t.

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