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Attualità | 25 gennaio 2016, 14:11

"Conveniente e sicuro": ecco perché Wedge Power è pronta a portare il teleriscaldamento a Cuneo

Questione attualissima. Ci siamo fatti spiegare il progetto, che prevede un investimento di circa 50milioni di euro più altri 30 solo da parte di AGC, dal dottor Bettega e dall'ingegner Molina

Vista aerea di AGC; la freccia rossa indica l'area dove andrebbe a sorgere la centrale

Vista aerea di AGC; la freccia rossa indica l'area dove andrebbe a sorgere la centrale

Teleriscaldamento: un argomento che sta suscitando non poche perplessità nel capoluogo della Granda. Ben quattro le Commissioni sul tema e anche un ordine del giorno, che sarà discusso domani sera in Consiglio Comunale. Si è anche parlato di un referendum cittadino per capire cosa ne pensano i cuneesi. In rete, sul tema, si trova di tutto. E non sempre rassicurante.

In estrema sintesi e senza affrontare i dettagli tecnici, questa è la situazione per la città di Cuneo: un'azienda privata ha chiesto al Comune l'uso del sottosuolo per poter creare una rete di tubature che, a partire da un impianto di cogenerazione, possa portare il riscaldamento – sotto forma di acqua calda - nelle abitazioni. Una volta posate le tubature, i cittadini che abitano nelle strade raggiunte dalla rete potranno valutare, in base alle condizioni contrattuali e all'offerta commerciale proposte dall'azienda, se allacciarsi oppure no. A livello condominiale l'adesione viene decisa in assemblea, a maggioranza. Perché o tutti o nessuno.

Targatocn ha incontrato i vertici dell'azienda che, se tutte le autorizzazioni passassero, si occuperà del teleriscaldamento a Cuneo. Con l'avvio previsto negli ultimi mesi del 2017. Parliamo della Wedge Power, controllata per il 90% dalla High Power, società che fa proprio del teleriscaldamento il suo “core business”, e per il 10% da AGC, colosso mondiale del vetro, con un sito alle porte di Cuneo.

 

Una premessa: il teleriscaldamento è già presente in molte località della Granda. A Savigliano e Mondovì lo ha installato e lo gestisce proprio la High Power, così come a Chieri nel torinese. Ma è presente, gestito da altre aziende, a Bra, Racconigi, Villanova Mondovì, Saluzzo, Fossano, Busca, Pratonevoso, Alba, Canale.

A Cuneo se ne parla da anni. Il 60% delle città del nord Italia è servito da teleriscaldamento.

 

Ma di cosa si tratta? “Di un'opportunità in più per il riscaldamento domestico.- ci spiega il direttore del progetto, Massimiliano Bettega - “Oggi possiamo scegliere tra varie compagnie telefoniche, perché non avere questa possibilità anche su una voce di spesa importante come quella del riscaldamento? La Wedge Power investirà, senza chiedere un centesimo pubblico, 50milioni di euro. L'autorizzazione che stiamo chiedendo al Comune di Cuneo è l'uso del suolo per la posa dei tubi”.

 

Che vantaggi ne otterranno i cuneesi? “Che potranno scegliere, in base alla convenienza, se allacciarsi al teleriscaldamento oppure no. Siamo un'alternativa, non un obbligo o un vincolo. I cittadini, se decidessero di passare al teleriscaldamento, lo potranno fare senza  interventi particolari e senza rimuovere la caldaia. Non viene smontato l'esistente, ma bypassato.”

Perché sostenete che sia una cosa da fare? “Tanti gli aspetti positivi: per i cittadini il risparmio, che varia dal 10 (impianti a metano) al 20% (impianti a gasolio). La sicurezza, grazie all'assenza di combustibili e di fiamme libere nei locali annessi agli edifici da riscaldare; scompaiono pericoli di avvelenamento da fumi, fughe di gas, esplosioni; c'è un alto livello di affidabilità con sensibile riduzione dei rischi di guasti e di interruzioni nel riscaldamento, garanzia di pronto intervento e azzeramento della rumorosità e degli odori. E l'assenza di costi aggiuntivi, perché tutta la manutenzione è a carico di Wedge Power. Abbiamo già 600 clienti, sappiamo che cosa stiamo facendo e siamo certi della bontà di ciò che offriamo, altrimenti non investiremmo una cifra così importante” - puntualizza Bettega.

 

E AGC come verrà coinvolta? Con la concessione di 15mila metri quadri per la centrale di cogenerazione e con un investimento di 30milioni di euro. Ce lo spiega l'ingegner Domenico Molina, Direttore dello stabilimento di Cuneo: “Noi consumiamo in un'ora quello che una famiglia consuma e spende in un anno. Per AGC il 30% dei costi è la voce energia: se non si abbatteranno, le prospettive future del sito cuneese potrebbero non essere delle più rosee. Non dimentichiamo che il nostro forno è quasi a fine vita. I vertici della multinazionale potrebbero, senza una prospettiva di abbattimento dei costi, decidere di delocalizzare. Noi puntiamo al teleriscaldamento a beneficio davvero di tutti: i cittadini avranno il riscaldamento a casa e noi energia elettrica. Perché due aziende private si metterebbero insieme investendo una cifra del genere se non ritenessero la cosa commercialmente importante? Il teleriscaldamento è conveniente, efficace e sicuro”.

 

Bettega ribadisce gli aspetti positivi: convenienza, con un abbattimento dei costi per l'utente finale, nessuna spesa di manutenzione o di sostituzione caldaia, bollette chiare e senza alcun pagamento anticipato, acqua a temperatura costante a tutte le ore e un abbattimento importante anche delle emissioni: i camini, infatti, con il teleriscaldamento non fumano più.

Ma perché qualcuno contesta la soluzione, definendola obsoleta, e c'è chi esprime dubbi sull'impatto ambientale?

Bettega e Molina su questo sono molto coesi. Spiega il dirigente di AGC Molina: “La tecnologia che useremo è sicurissima e di ultima generazione. Ci viene contestato che le emissioni diminuirebbero sull'altipiano ma si concentrerebbero tutte attorno allo stabilimento di via Genova. In effetti non spostiamo le emissioni dall’altipiano all’AGC di Tetto Garetto, ma le stesse diminuiranno sull’altipiano per effetto della disinstallazione delle caldaie. Il teleriscaldamento emetterà meno della somma delle caldaie disinstallate e creerà le condizioni necessarie per far sì che AGC,  con il futuro rifacimento, vada a dimezzare le proprie emissioni secondo le nuove norme di Legge. Nel totale quindi avremo meno emissioni ovunque. Non dimentichiamo che AGC è costantemente monitorata da Arpa, le nostre emissioni sono rispettose dei limiti – dentro AGC c'è un macchinario enorme, costato circa 10milioni di euro, che non produce niente ma che semplicemente gestisce le emissioni –, mentre chi controlla le emissioni di tutte le caldaie presenti a Cuneo?"

 

Tutti i lavori – lo specifichiamo - saranno a carico della Wedge Power, che, dovendo rompere le strade, di fatto ne riasfalterà 32 chilometri: per il Comune un risparmio calcolato di circa 2,5 milioni di euro. Ma come si procederà? Con l'immissione nel sottosuolo, partendo dal sito AGC, tra via Torre dei Frati e via Genova, di due tubature di 60 centimetri di diametro che, uno in andata e uno in ritorno, percorreranno 4 chilometri e porteranno acqua calda fino a corso Dante, area parco della Resistenza. Da lì, poi, inizierà la ramificazione, con delle tubature via via più piccole, ad albero. Un lavoro che durerà diversi anni e che interesserà buona parte della città, coperta a piccoli lotti.

 

“Noi siamo dei privati – spiega ancora il dottor Bettega - e abbiamo tutto l'interesse a fare i lavori bene e nel più breve tempo possibile, non solo per contenere i disagi per i cittadini, ma soprattutto perché il tempo per noi vuol dire costi. Cuneo ha una pianta perfetta per il teleriscaldamento. Precisiamo che non verrà in alcun modo intaccata la parte della città riqualificata, quindi nessuno scavo in via Roma e nessuno scavo in piazza Foro Boario. Ci si arriverà per “vie traverse”.

In estrema sintesi, è questo il quadro presentato dalla Wedge Power. Che si dice convinta della bontà del progetto, forte anche dei risultati ottenuti in altre città. Siamo probabilmente alle battute finali, a breve la Giunta deciderà se dare il via ai lavori, concedendo o meno l'autorizzazione, già concessa dalla Provincia.

 

barbara simonelli

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