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Curiosità | 28 gennaio 2016, 11:32

Tre giovani "rocker" sull'autostrada per l'Inferno: quattro chiacchiere con i "Never Back Down"

La loro storia, i loro sogni, il loro prossimo album: "Siparium"

Tre giovani "rocker" sull'autostrada per l'Inferno: quattro chiacchiere con i "Never Back Down"

In italiano, "Never break down" significa "mai arrendersi'". Ed è proprio quello che hanno fatto gli NBD (Never Break Down), una promettente band di Mondovì nata nel 2009 per iniziativa di Alessandro e Lorenzo Meynardi, due fratelli accomunati dalla stessa passione: il Rock.

Il prossimo album, 'Siparium' uscirà fra un mese. Essendo interessato al loro progetto, li chiamo e dopo pochi giorni ci ritroviamo in un bar di Cuneo; sul tavolo un paio di birre, il mio computer e tante, tante idee.

- Parlatemi meglio di voi.

Siamo in tre: Alessandro (22 anni, voce e chitarra solista), Matteo (21 anni, chitarra ritmica) e Lorenzo (20 anni, batteria) e da quando è arrivato Matteo è iniziato il vero progetto. Non è facile essere sempre costanti: io e mio fratello studiamo a Boston alla Berklee College Of Music e anche Matteo è costantemente impegnato con lo studio, nonostante ciò siamo molto uniti, anche al di là del progetto musicale.

Ci definiamo una band Hard Rock, sì, perché quel genere ci fa sentire vivi. E già che di vita ce n'è solo una, cerchiamo di viverla al massimo.

In quanto a concerti siamo stati in tour a Tokyo, in Inghilterra, e abbiamo fatto anche varie date a Boston. Non è semplice, ma la passione che abbiamo ci porta a metterci in gioco costantemente, giorno dopo giorno, canzone dopo canzone.

- Mi raccontate qualcosa in più del vostro nuovo album, “Siparium”?

Iniziamo dal titolo. Abbiamo deciso di chiamarlo “Siparium” perché quest'album è per noi un sipario che, cadendo, dà nuove speranze, nuovi orizzonti, tralasciando la malinconia dei giorni grigi. "Siparium" contiene dieci brani Hard Rock (con tecnicismi più evoluti). La tematica dell'album è l'amore in tutti i suoi aspetti; c'è molto sesso ma, ovviamente, abbiamo anche lasciato spazio al romanticismo.

C'è un pezzo dal titolo 'Revolution' che parla della società, del fatto che noi abbiamo deciso di rimboccarci le maniche nonostante siano molte le persone a vederci come dei fannulloni. È uno schiaffo morale rivolto a tutta la gente che diceva che il nostro lavoro non sarebbe servito a nulla. Un po' come a dire: “Noi ci siamo messi in gioco lavorando duramente, e voi?”.

Per motivi contrattuali non posso dire il nome dell'agenzia con cui siamo legati al fine di portare avanti questo progetto.

- Come vi sentite, adesso che siete arrivati qua?

Non siamo arrivati. Certo, siamo sulla buona strada, ma è nostra intenzione continuare a essere gli stessi ragazzi di sempre, quelli che passano le loro serate ad ascoltare i Mӧtley Crüe e i Guns N' Roses come se fossero l'unica cosa di cui avessero veramente bisogno. Abbiamo molti fan, sopratutto all'estero, e ciò è davvero gratificante, specialmente se ripensiamo a tutto il lavoro svolto in questi anni. Il rock per noi è tutto. Insomma, stiamo appena mettendo in moto la macchina.

- E dove vi porterà?

Non lo sappiamo, ci piacerebbe andare sull'autostrada per l'inferno (riferimento a "Highway To Hell", celebre canzone degli AC/DC) proprio come hanno fatto i nostri idoli.

Intanto, le birre sul tavolo hanno continuato ad aumentare, e mi sa che toccherà a me pagare. Così, mentre vado alla cassa, penso a questi ragazzi: m hanno veramente colpito, e se fanno questo effetto su di me, non immagino cosa sono in grado di fare con le ragazze.

Forse è il caso che anch'io inizi a fare musica.

Paolo Falco

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