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Attualità | 28 marzo 2018, 17:30

Tuteliamo il "Made in Italy" ma in maniera realistica

Lo dice Franco Biraghi, Presidente della Valgrana spa: "Puntiamo su una difesa concreta, peri prodotti Dop e Igp e difendiamo l'origine Montana con strategie precise e mirate"

Franco Biraghi

Franco Biraghi

“Credo molto nella tutela e nella difesa del cibo italiano e, proprio in quest’anno che è dedicato alle nostre produzioni, dobbiamo promuovere e difendere le eccellenze gastronomiche, con impegno e serietà, puntando però sulla concretezza”.

Con queste parole Franco Biraghi, Presidente della Valgrana spa, ha aperto il suo intervento nell’ambito della terza edizione del “Festival del giornalismo alimentare”, che si è svolto a Torino.

“Ci sono delle battaglie sacrosante che dobbiamo fare ed è un nostro preciso dovere difendere le DOP, le IGP ed i marchi registrati e controllare che non siano venduti come italiani alimenti prodotti in altri stati. Dobbiamo difendere l’origine Montana - ha proseguito Biraghi - dei cibi realmente prodotti in montagna dalle false e sempre più diffuse denominazioni evocative che nulla hanno a che vedere con le eccellenze realizzate nelle nostre vallate alpine e non solo”.

Realisticamente, però, il presidente della Commissione agroindustria regionale di Confindustria Piemonte ha aggiunto: “Se vogliamo essere ascoltati dobbiamo essere credibili e per esserlo dobbiamo difendere solo ciò che è difendibile senza fare le vittime per cercare consenso. Mi spiego meglio: quando un nome è generico non è difendibile, quindi è inutile continuare a lamentarsi se altri lo utilizzano. Non sempre la diffusione, la produzione e l’utilizzo in altri paesi di una specialità alimentare causa un danno alla nazione di origine anzi, a volte, quando la diffusione diventa planetaria, può dare un grandissimo vantaggio di immagine e di pubblicità, creando opportunità per il settore turistico.

Ci sono cibi italiani che hanno raggiunto una diffusione mondiale e danno lustro all’Italia e fama alla nostra cucina: due esempi eclatanti: la pizza e la pasta.

Mi chiedo perché sprecare mari di inchiostro per lamentarci che ci hanno rubato la pizza e la pasta. Saremmo noi in grado di servire le pizze nel mondo intero in 5 minuti, prima che si freddino? Siamo in grado di produrre, utilizzando solo il nostro grano duro, tutta la pasta necessaria a soddisfare le richieste di tutto il mondo?”.

“I nostri cibi arrivano da una lunga tradizione e sono un patrimonio inestimabile di cultura e di qualità che dobbiamo non solo difendere ma anche valorizzare economicamente per migliorare la qualità della vita del nostro territorio”.

Ma quindi, cosa dobbiamo fare per non farci “rubare” le nostre specialità? Secondo il presidente Franco Biraghi, la risposta è più semplice di quello che può sembrare: “non dobbiamo mai dimenticarci che se lasciamo uno spazio vuoto inevitabilmente qualcuno lo occuperà, dobbiamo quindi cercare di soddisfare tutte le richieste e puntare sulla qualità vera e soprattutto sulla sicurezza dei nostri cibi. Non dimentichiamoci che le vere eccellenze hanno come base delle materie prime ineccepibili, limitando quindi l’utilizzo di conservanti, anche se ammessi dalla legge, per sopperire ad eventuali carenze qualitative degli ingredienti utilizzati.

Serietà lavoro e costanza pagano sempre e sono la chiave del successo del Made in Italy”.

NaMur

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