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| 22 aprile 2020, 10:00

“A Saluzzo vengano sospese temporaneamente le tariffe locali per le attività chiuse dal ‘lockdown’ del Covid-19”

Lo chiedono sostengono tre dei quattro gruppi d’opposizione in Consiglio comunale. “Non è possibile – aggiungono – pensare di riscuotere una ‘tassa’ per occupazione suolo pubblico o la tassa rifiuti per il periodo di chiusura delle attività commerciali”

Immagine di repertorio

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L’emergenza epidemiologica del COVID-19 ha imposto un prolungato “lockdown” sino ai primi giorni del mese di maggio, seppur attualmente non ci siano ancora certezze sulle possibili aperture delle attività, che avverranno comunque in modo scaglionato e graduale, a seconda delle differenti tipologie merceologiche. ’emergenza epidemiologica del COVID-19 ha imposto un prolungato “lockdown” sino ai primi giorni del mese di maggio, seppur attualmente non ci siano ancora certezze sulle possibili aperture delle attività, che avverranno comunque in modo scaglionato e graduale, a seconda delle differenti tipologie merceologiche.

Ciò – sostengono tre dei quattro gruppi d’opposizione di Saluzzo – costringe le attività commerciali e produttive della città a sopportare ingenti perdite economiche causate dai costi non sopprimibili nel breve termine (costi fissi); tali perdite difficilmente saranno assorbite nel corso dell’esercizio corrente, e senza voler eccedere nel pessimismo, si stima che potrebbero addirittura indurre alcuni operatori economici alla chiusura di alcuni negozi del centro città.

Un tessuto commerciale, già provato da una economia in sofferenza, necessita pertanto di un significativo sostegno economico da parte delle singole istituzioni che devono ‘fare la loro parte’, dal Governo sino ai Comuni, secondo le loro competenze e possibilità”.

Nel documento, inoltrato alla stampa e sottoscritto da Fulvio Bachiorrini (Forza Italia), Alessandra Piano (Il Coraggio di Fare), Paolo Demarchi, Domenico Andreis e Paolo Scaletta (Lega), le opposizioni si rifanno ad una loro precedente “sollecitazione per il sostegno delle attività commerciali, produttive, artigiane e professionali, con riduzione, rimborso, e/o sospensione temporale delle tariffe locali quali TARI, COSAP ed ADDIRPEF (addizionale comunale IRPEF per l’anno 2020).

Non è possibile – aggiungono – pensare di riscuotere una ‘tassa’ per occupazione suolo pubblico (COSAP) o la tassa rifiuti (TARI) per il periodo di chiusura delle attività commerciali.

Ovviamente qualunque operazione di sgravio fiscale e/o riconoscimento di indennizzi deve passare attraverso le corrette procedure amministrative, quali eventualmente la riapprovazione del bilancio preventivo 2020, documento già approvato dal Consiglio comunale in data 20 dicembre 2019, il cui termine di scadenza risulta essere, ad oggi, il 31/05/2020, ovvero, ove possibile, adottando la più agevole procedura di variazione al bilancio preventivo.                                                                          

Entrambe le predette procedure sono state ritenute legittime e percorribili, sia da parte di sezione regionale di controllo delle Corte dei Conti (riapprovazione bilancio), che, più pragmaticamente, dallo stesso MEF (Ministero dell’Economia), secondo il quale è possibile modificare le tariffe e le aliquote dei tributi, dopo l’approvazione del bilancio, sempre prima della scadenza del termine, adottando una semplice variazione di bilancio.

Certo è che le previsioni di entrata del bilancio devono sempre essere coerenti con le relative deliberazioni tariffarie. L’unico limite è costituito dal termine ultimo imposto dal decreto ministeriale di differimento e che la riadozione del bilancio sia giustificata da provate ragioni di fatto e di diritto. La motivazione va ricondotta a ragioni normative ovvero di merito che comportino il mutamento del contesto iniziale, tali da giustificare la nuova scelta della misura impositiva.

La stessa facoltà è concessa dal D.M. Interni del 2/8/2012 agli enti che hanno già approvato il bilancio di previsione di provvedere all’approvazione di un nuovo bilancio per rimodulare in aumento o in diminuzione le aliquote ADDIRPEF per le ragioni di cui sopra.

E’ indiscutibile che l’emergenza sanitaria COVID-19 ha modificato le condizioni finanziarie originarie, in negativo, delle famiglie e delle attività saluzzesi.

In conclusione, si evidenzia come sia in ogni caso possibile, senza procedere direttamente alla modifica delle tariffe, provvedere ad un indennizzo alle ditte commerciali/produttive per il periodo di inattività dovuta all’emergenza epidemiologica.

Rinnoviamo pertanto l’invito/sollecitazione all’Amministrazione comunale affinché proceda in merito rimarcando la disponibilità a portare il nostro contributo e consenso”.

redazione

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