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Attualità | 08 febbraio 2022, 19:54

Dardanello Giovani 2021, tra i vincitori del premio giornalistico anche il carruccese Emanuele Lubatti

La premiazione al Circolo dei lettori di Torino in occasione della presentazione del libro "Il Mondo di Piero"

Emanuele Lubatti, secondo classificato

Emanuele Lubatti, secondo classificato

Debutto in società del volume ‘Il mondo di Piero’ promosso dall’associazione ‘Dardanello’.

Nella serata di giovedì 3 febbraio, tra gli antichi scaffali della sala ‘Biblioteca’ del Circolo dei Lettori di Torino, si è presentata la pubblicazione editata da ‘Bradipolibri’ con la curatela di Roberto Beccantini e Fabio Monti, per celebrare il ventennale della scomparsa del grande giornalista monregalese Piero Dardanello. Direttore di ‘Tuttosport’ dal 1982 al 1993, il ‘Darda’ ha segnato la storia della comunicazione sportiva italiana grazie al suo straordinario fiuto per la notizia, alla sensibilità nell’individuare nuovi talenti, ad una lungimiranza a tratti visionaria, nell’intuire l’importanza dell’immagine, dell’impaginazione e nell’anticipare le tendenze che avrebbero segnato i decenni successivi nelle principali redazioni.

Una lezione di giornalismo vissuta sul campo, in presa diretta, da trasmettere alle nuove generazioni. L’appuntamento è stato l’occasione per riunire ancora una volta colleghi e amici, testimoni di quegli anni, per riflettere su quello che è stata la meravigliosa avventura di Piero Dardanello e trasmettere memoria alle nuove generazioni, giornalistiche e non solo.

Tra i grandi protagonisti dell’evento, seguito anche in diretta streaming su YouTube e sulla pagina Facebook dell’associazione, Gian Paolo Ormezzano: una firma leggendaria, testimone di oltre mezzo secolo di sport. A lui è andato il premio alla carriera, conferitogli nell’ambito del premio ‘Dardanello’ 2021 e ritirato in questa circostanza. Il fatto che la consegna sia avvenuta proprio il giorno prima dell’apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 ha reso il tutto ancora più significativo. Già, perché ‘GPO’ è il giornalista italiano che detiene il record del maggior numero di agoni a cinque cerchi visti dal vivo. Ha visto accendersi e spegnersi la torcia olimpica ben 24 volte, nelle diverse declinazioni estive e invernali. Momento e luogo migliore, dunque, per ripercorrere la sua carriera, anche in considerazione del fatto che, come Piero Dardanello, è stato alla guida di ‘Tuttosport’. Non poteva mancare, a tal proposito, l’attuale direttore del quotidiano, Xavier Jacobelli, per portare il saluto e l’omaggio della testata allo storico Dardanello, che ne fu un timoniere d’eccezione.

Con lui anche tanti altri celebri penne sono intervenute all’evento: Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, e Sandro Bocchio, in rappresentanza dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, gruppo piemontese ‘Ruggero Radice’. Inoltre hanno partecipato la consigliera delegata della Città metropolitana di Torino, Sonia Cambursano, e gli ex calciatori del Torino, Claudio Sala e Renato Zaccarelli, vere e proprie leggende del tifo granata, protagonisti dello storico scudetto del 1976. Presente anche tutta la famiglia Dardanello, a partire da Sandro e Ferruccio, fratelli di Piero. L’evento è stato coperto anche dalla Rai e da una vasta rappresentanza di media, web, cartacei e radiotelevisivi.

 

I VINCITORI DEL ‘Dardanello Giovani’ 2021

Nel corso della serata sono stati svelati e premiati i vincitori del ‘Dardanello Giovani’ 2021, concorso sostenuto, in particolare, dalla Banca Alpi Marittime. Il primo premio è stato assegnato alla modenese Giulia Martinelli, classe 2000, che si è dedicata alla carriera di Deborah Compagnoni: "Lo stile è partecipe, più testimone che protagonista - annota Roberto Beccantini, presidente onorario del premio ‘Dardanello’ - come è giusto che sia, in onore di una regina".

Al secondo posto Emanuele Lubatti, classe 1993, collega giornalista de "L'Unione Monregalese" che, invece, ha raccontato la nascente stella di Marta Bassino, una delle grandi campionesse del territorio cuneese: "Le sue radici - è il giudizio assegnatogli - narrate con dovizia di dettagli, senza però esagerare in ‘effetti speciali’. Borgo San Dalmazzo, la ‘lumachina’, l’idea (riuscita) di ‘spogliarne’ e cantarne i passi (da gigante)".

Terza piazza, infine, per Daniele La Spina, di Grugliasco. Anche lui del 1993 ed anche lui si è concentrato sulla sciatrice borgarina: "Il ritratto scritto con cura e leggerezza, il mestiere come passione e la vita come sogno a occhi aperti, nella neve che tutto smorza ma nulla nasconde. E l’encomio giustificato, mai servo», il commento al suo testo.

redazione

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