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Politica | 26 aprile 2023, 11:02

Cuneo, in municipio c’è già chi evoca la parola tabù “elezioni anticipate”

Situazione difficile per la maggioranza di Patrizia Manassero alla vigilia di un Consiglio comunale dove si annunciano infuocate polemiche. Boselli denuncia: “Nessuna amministrazione si è mai trovata in cattive acque e incapace di correggere la rotta come questa, nel suo primo anno di navigazione”

Da sinistra Giancarlo Boselli e Paolo Armellini, in consiglio per gli Indipendenti

Da sinistra Giancarlo Boselli e Paolo Armellini, in consiglio per gli Indipendenti

A nemmeno un anno dalle elezioni comunali, l’amministrazione di Cuneo, città capoluogo di provincia, sembra non godere di buona salute.

Il confronto dialettico, anche serrato, è prassi in democrazia, ma qui – stando alle bordate che arrivano dalle opposizioni – sembra esserci qualcosa di più.

Alla vigilia di una seduta di Consiglio comunale che si annuncia al calor bianco, Giancarlo Boselli, capogruppo degli Indipendenti evoca la parola “elezioni anticipate”, termine che dovrebbe essere tabù a pochi mesi dall’insediamento della giunta di Patrizia Manassero e dal rinnovo del Consiglio.  
Abbiamo cercato di capirne di più interpellando l’interessato.

Boselli, davvero la situazione è così grave o non è semplicemente lei che alza la posta enfatizzando il gioco delle parti?
“È così grave che non c’è bisogno di enfatizzare. È sotto gli occhi di tutti. Nessuna amministrazione si è mai trovata in cattive acque e senza capacità di correggere la rotta, come questa, nel suo primo anno di navigazione”.
 
Non ritiene singolare parlare di elezioni anticipate a meno di un anno dalle comunali? Messa in questi termini sembra che lei creda che la coalizione di Patrizia Manassero non riesca a traguardare il quinquennio. La pensa davvero così?
“Questa maggioranza sta finendo un suo ciclo storico iniziato ormai molto tempo fa. Non ha più anima. Né di visione lunga, né di forte azione e sensibilità sociale che la caratterizzava. È tenuta insieme dagli 'affari' e la sua parte più sensibile patisce, soffre e non sopporta più”.

Lei è partito, sin dall’inizio della consiliatura, lancia in resta come oppositore. Normale che spari sulla maggioranza. Cos'è, in particolare, che non le torna dopo appena dieci mesi dall'insediamento della giunta?
“La sindaca è debole, non esercita la leadership. Le scoppiano in mano vicende e affaires gravi che sono aperti e non riesce a risolvere. Certo in tutti c’è la mano del suo predecessore, Federico Borgna, che le ha lasciato tante mele avvelenate. Ma tutte le mele sono state intinte nel veleno quando la Manassero era vicesindaco e quindi non poteva non sapere”.

Lei denuncia esplicitamente strane commistioni e conflitti di interesse. La domanda è d’obbligo: come Indipendenti, intendete mantenere la battaglia in ambito politico-amministrativo oppure pensate di adire le vie legali qualora la situazione lo richiedesse?
“I casi sono gravi e noti a tutti; altri stanno per venire a galla. Non c’è affatto bisogno di ricorrere alla magistratura. Basta la denuncia politica per l’opposizione che svolge il suo ruolo democratico. Ognuno farà certamente il suo lavoro”.

GpT

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