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Politica | 03 maggio 2023, 10:15

Fondazione CrSaluzzo, Piccat: “Contento per il bilancio, amareggiato umanamente”

Il presidente dell’ente, che non verrà riconfermato insieme al suo cda, presenta i dati del bilancio 2022 e, al contempo, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. “I rapporti tra le istituzioni – dice - richiedono attenzione e prudenza”. Slitta a fine mese l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione

Il Cda dela Fondazione CRSaluzzo

Il Cda dela Fondazione CRSaluzzo

Ho capito che d’ora in poi il mio percorso sarà quello di Santiago e non più verso il Monastero della Stella (sede della Fondazione CrSaluzzo)”.

Facendo implicito riferimento al suo nuovo, prestigioso incarico nel comitato internazionale del “Cammino di Santiago de Compostela”, Marco Piccat ha cercato di sdrammatizzare la situazione determinatasi nella Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo di cui è ancora presidente per pochi giorni, ma che già sa non verrà rinnovato. Idem dicasi per i due componenti rimasti nel cda, Rita Bussi e Domenico Sacchetto.



I dati di bilancio 2022, approvato dall’Organo di Indirizzo la scorsa settimana, sono positivi. Ad oggi ll patrimonio netto della Fondazione è di 61 milioni e 249 mila euro, 220 mila euro in più dello scorso anno e oltre un milione e mezzo rispetto al 2018.

Nel corso del 2022 le erogazioni ammontano ad un milione e 142 mila euro, fondi andati ad enti, istituzioni, associazioni e realtà varie del territorio. Una crescita di oltre 400 mila euro rispetto al 2017. Cresciuto anche il fondo di stabilizzazione, quello che certifica la solidità finanziaria dell’ente, arrivato a 904 mila euro (nel 2019 era di 743 mila).
 
«Dal 2019 il trend è in crescita – ha spiegato il segretario generale della Fondazione, Michele Scanavino, illustrando i dati dell’esercizio finanziario 2022 - nonostante su quest’ultima annualità abbiano pesato le fluttuazioni del mercato dovute alla congiuntura internazionale. È il caso, ad esempio – ha citato Scanavino – del nostro investimento in Cassa Depositi e Prestiti sceso da 700 a 400 mila euro rispetto all’anno precedente”.

Ma l’attenzione di tutti – dato il clima di fibrillazione che da settimane si registra a proposito del rinnovo dei vertici – era concentrata sugli aspetti “politici” della vicenda e sulle ragioni che hanno portato al non rinnovo in blocco del cda uscente.

 Il presidente Piccat interrogato nel merito si è detto sconcertato “perché – ha affermato – ho visto venir meno quell’equilibrio istituzionale che nelle relazioni tra gli enti dovrebbe essere sempre mantenuto” .

Non lo ha mai citato esplicitamente ma il riferimento al sindaco Mauro Calderoni era più che evidente.

È per lo meno antipatica la situazione che si è creata e certi giudizi espressi in maniera inappropriata – ha aggiunto Piccat - avrebbero richiesto, a mio giudizio, maggior prudenza. Non sono a conoscenza di situazioni di altre realtà in cui operano Fondazioni in cui i sindaci abbiano agito come è successo nel nostro caso”.
 
Ma è sul piano personale che Piccat pone, in particolare, l’accento, sentendosi ferito per le modalità che hanno portato al suo non rinnovo, a fronte di positivi risultati di bilancio.

 “Un minimo di attenzione, diciamo di “umanità”, sarebbe stato apprezzato. Non entro nel merito delle scelte dell’Organo di Indirizzo che è sovrano; forse però, considerato che le nostre relazioni erano continue, – ha osservato il presidente – la decisione di non riconfermarci poteva esserci comunicata con preavviso e motivata”.     

Quando ci siamo insediati quattro anni fa – ha spiegato - c’era una banca che stava per affondare e un cantiere aperto, che richiedeva, per essere ultimato, ancora ingenti spese. Abbiamo dovuto fare i conti con due anni di pandemia e ciò nonostante abbiamo fatto della Fondazione Crs la “Casa dei Saluzzesi” attivando parecchi progetti che ci auguriamo possano proseguire con chi verrà dopo di noi”.

Il futuro resta incerto, dal momento che – non essendoci accordi condivisi - sono state riaperte le candidature per il cda; la scadenza dei termini è stata fissata a venerdì 5 maggio.

Cosa succederà ora? “I 14 membri dell’Organo di Indirizzo hanno tutta la nostra benedizione, ma non chiedete a me delle loro scelte”.

Personalmente la scelta di chiamarmi fuori l'avevo già fatta – ha rilevato Rita Bussi, seduta a fianco del presidente e componente del cda uscente – ma se non ci si parla in una realtà piccola come Saluzzo, non è un bel segnale”.

Appena più critico Domenico Sacchetto, l’altro componente del consiglio di amministrazione in scadenza: “Sarebbe stato forse opportuno e più logico un ricambio parziale. La sostituzione completa del consiglio – ha evidenziato - rischia di mettere in discussione l’ operatività dell’ente perché, come abbiamo sperimentato noi stessi, se nessuno conosce il funzionamento della macchina è richiesto inevitabilmente un periodo di rodaggio prima di poter operare a pieno regime”.

GpT

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