La classe operaia va in paradiso. Bruno Armirail, cronoman, gregario, è la nuova maglia rosa del Giro d'Italia.
Un vero e proprio regalo del gruppo e della Ineos che ha deciso di non tirare e lasciare così al francese (l'ultimo Jalabert nel 1999 a Rapallo), in fuga, l'occasione di indossare la casacca più importante.
Una maglia rosa che a mio avviso è un po' bistrattata. Capisco le tattiche, il fatto che perdendola puoi evitare i controlli finali e riposarti di più. Però. Dovrebbe essere un onore indossarla e per Thomas così come era stato per Evenepoel, sembra essere un peso. Ingiustificato.
Il 29enne francese della Groupama-FDJ mai si sarebbe immaginato che alla partenza di Sierre con quei 18.37 minuti di distacco dal leader della corsa, andando in fuga, avrebbe poi vestito la Rosa a Cassano Magnago.
Il gruppo ha passeggiato ieri e con quel freddo e quella pioggia battente con corridori malati da qualche giorno come dargli torto. Ieri sì che le condizioni erano più che precarie. Nella discesa del Sempione hanno battuto i denti e quel gelo se lo porteranno nelle ossa anche oggi.
W la fuga insomma. È andata così, con un gruppone numerosissimo, 29 corridori, che ai -62 km ha visto scappare Ballerini insieme ad Oldani, Rex e Skujins poi raggiunti verso il finale da Denz, Gee, Bettiol e Mayrhofer.
Oldani e Ballerini, grandi amici, erano d'accordo di mettere "nel sacco" i due corridori in fuga con loro. Tattica che non è riuscita e che ha portato gli altri inseguitori a rientrare e a veder vincere poi il tedesco della Bora, al secondo urrà in tre giorni. Beffati Gee (terzo secondo posto in questo Giro) e Bettiol.
Nel frattempo era corsa contro il tempo per Armirail nella seconda parte dell'altro gruppo in fuga. 17, 18, 19, 20, 21 minuti. Il cronometro scandiva la distanza da lui e da Thomas e alla fine al traguardo il francese aveva raccimolato persino un vantaggio di 1 minuto e 41 secondi.
Compagno di Pinot (che ha perso la maglia azzurra, indossata di nuovo da Bais della Eolo), con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così sul podio, incredulo e come dargli torto, a mio avviso non la perderà subito a Bergamo. Spero possa godersela, lui la rispetterà.
IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati
Tappa 15, la Seregno - Bergamo per altri 195 km e 3600 metri di dislivello.
Valcava, Selvino, Miragolo San Salvatore e Roncola da affrontare, una tappa alpina in città. Una tappa dove può succedere di tutto o niente, dipenderà tanto da come i corridori la affronteranno.
Dipenderà dagli uomini di classifica, vedremo se oggi inizieranno a darsi battaglia e vorranno provare a vincere la tappa oppure se attenderanno l'ultima durissima settimana.
In caso di attendismo dei big vedremo ancora una volta arrivare la fuga di giornata con un'altra bella lotta per il successo.
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