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Sanità | 06 settembre 2023, 18:50

Cambio utenza alla Casa di cura "Montserrat" di Caraglio e all’Istituto Climatico di Robilante, la denuncia dei sindacati: “Problema economico e sanitario"

Secondo Cgil e Cisl tra le due strutture si starebbe attuando uno “scambio” di posti-letto di lungodegenza e continuità assistenziale. “Così Caraglio perderebbe le caratteristiche di struttura sanitaria per assumere quelle di struttura socio assistenziale”. Comunicati nei giorni scorsi due licenziamenti individuali e altrettante richieste di trasferimento nella struttura di via Valgrana

Cambio utenza alla Casa di cura "Montserrat" di Caraglio e all’Istituto Climatico di Robilante, la denuncia dei sindacati: “Problema economico e sanitario"

Stando a quanto riportano i sindacati circolerebbero dalla scorsa primavera le voci in merito a un cambio di utenza presso la Casa di Cura "Montserrat" di Caraglio. 

Una situazione che, sempre secondo i rappresentanti sindacali, non sarebbe mai ufficialmente stata confermata dalla cooperativa Il Quadrifoglio, che ha in gestione la struttura di via Valgrana. 

Come si legge dal sito la Casa di Cura Monteserrat è accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale per 60 letti complessivi di degenza. 

La convenzione è estesa a 40 letti di Lungodegenza Post-Acuzie, per pazienti con malattie in fase di stabilizzazione che necessitano di monitoraggio medico continuativo e 20 letti di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria (Cavs), per pazienti in parte stabilizzati, in cui prevale la necessità di assistenza infermieristica.

Nella struttura operano circa 40 persone tra amministrativi, infermieri, operatori socio sanitari e addetti alla pulizia.

La richiesta ufficiale di cambio di utenza secondo Gaspare Palermo (segretario della Fp Cgil Cuneo) e Giuseppe Van Cleef (segretario Cisl Fp Cuneo) "parrebbe essere stata avanzata all'Assessorato regionale alla Sanità [..] da parte di Habilita per Robilante (che gestisce l’Istituto Climatico, ndr) e Cooperativa Quadrifoglio per Caraglio”.

Il trasferimento prevederebbe lo spostamento di 30 dei 40 letti di lungodegenza da Caraglio a Robilante e 30 letti Cavs da Robilante a Caraglio con la trasformazione, quindi, dei restanti dieci letti di lungodegenza del Montserrat in letti Cavs. 

"Il risultato - segnalano i sindacalisti - se verrà confermata l’operazione sarà un'organizzazione con 60 letti Cavs a Caraglio e 80 letti di lungodegenza a Robilante, che si sommerebbero ai 40 letti di Riabilitazione di primo livello già presenti in tale struttura. Ciò ovviamente comporterà la concentrazione di pazienti di Lungodegenza all'Istituto Climatico di Robilante e la totalità dei pazienti Cavs a Caraglio, con un primo sicuro disagio per i parenti dei ricoverati in funzione del loro domicilio”.

“Inoltre - continua la nota redatta da Palermo e Van Cleef - essendo abituale l'invio di pazienti ‘etichettati' come Cavs, ma con caratteristiche sovrapponibili per complessità a quelli destinati alla Lungodegenza, questo comporterà su Caraglio, a fronte della normativa sui Cavs, una significativa riduzione di presenza medica che potrebbe comportare un'assistenza non ottimale per i soggetti ricoverati e dove inoltre, sempre da normativa, alcuni servizi, come la fisioterapia, non sono previsti mentre quantomeno consigliati per la Lungodegenza. La struttura di Caraglio perderebbe così le caratteristiche di Struttura Sanitaria per assumere quelle di Struttura Socio Assistenziale molto più simili a quelle di una Rsa, andando così nell'immediato a perdere un altro importante punto di riferimento sanitario per il nostro territorio e comunque rischiando in prospettiva di non avere un futuro sostenibile”.

Il problema evidenziato dai rappresentanti provinciali dei due sindacati è duplice. 

Da un lato economico: “Le caratteristiche che da normativa dovrebbero avere i pazienti Cavs, se rispettate, produrrebbero un numero complessivo di ricoveri nella sede di Caraglio decisamente inferiori alla sua capacità ricettiva, con le ovvie conseguenze legate alla riduzione dei ricavi”.

Da un lato sanitario: "Se invece, allo scopo di avere un'occupazione totale dei posti letto, a Caraglio si continuassero a ricoverare nei letti Cavs pazienti con la complessità abituale della Lungodegenza, deriverebbe una situazione di insufficiente garanzia di assistenza medica per detti pazienti.”

Infine la questione occupazionale. I sindacati segnalano, allo stato attuale, la comunicazione di licenziamento individuale a due persone facenti parte del personale amministrativo interno alla struttura di Caraglio. A cui si aggiungerebbero due richieste di trasferimento: una, totale, per una fisioterapista, a cui sarebbe stato chiesto di spostarsi in altre attività gestite da Il Quadrifoglio; una, parziale, per un manutentore operante in via Valgrana. Comunicazioni arrivate "sempre senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali".

"Stigmatizziamo tali comportamenti - è il commento conclusivo di Gaspare Palermo (Cgil ) e Giuseppe Van Cleef (Cisl) - che confermano le nostre preoccupazioni espresse nei mesi scorsi e come temevamo si rivelano false e infondate le affermazioni rassicuranti date ai lavoratori dalla cooperativa. Certamente agiremo nei modi più consoni, utili a tutelare il personale operante in struttura, ma ci chiediamo se la Regione e le aziende sanitarie siano al corrente di quanto stia avvenendo e manifestiamo il nostro dissenso per una politica sanitaria nella quale si continua a tagliare sull'assistenza alle persone in difficoltà e dove a pagare sono anche sempre i lavoratori con condizioni di lavoro ogni giorno più estenuanti e precarie e con retribuzioni non degne di questo nome. Tutto questo è possibile esternalizzando i servizi o dandoli in convenzione a realtà che poi hanno come unico interesse quello di lucrare sulle spalle dei malati”.

Daniele Caponnetto

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