Riceviamo e pubblichiamo:
Buongiorno,
mi sento di portare una mia valutazione su quanto espresso dal sig. Roberto Borri su questa ex tratta ferroviaria.
Se uno sbaglio di valutazione c'è stato ai tempi è quello di ammodernare la linea e poi chiuderla senza prima aver posto in essere prima valutazioni adeguate. Stante il fatto l'utilizzo in quei tempi era comunque diventato scarso da optare per questa scelta.
Allo scrivere essi sono cambiati e sicuramente andrebbero eseguiti prima studi e valutazioni sui costi/ benefici di tale portata di spesa nell'ottica di una mobilità green / sostenibile.
Questi dovranno tenere in debito conto che essa non potrà più fruire di motrici diesel quindi dovrà essere necessariamente elettrificata, andranno ,ove possibile con costi da valutare il recupero delle stazioni. Ultimo ma non per ultimo si dovrà tenere conto della viabilità ordinaria ove questa incontra la tratta su strade provinciali e comunali dove essa insiste e comunque con anch'essa in funzione calerebbe il traffico merci e commerciale?
Andrebbero previsti in tutti gli attraversamenti a raso dei sottopassi o cavalcaferrovia o si formerebbero code kilometriche da fare impallidire quelle degli anni ’80 dove ogni tre per due si "abbassavano le sbarre" e con buona pace si aspettava.
Penso ai mezzi di soccorso peraltro con sedi molto distribuite nei paesi toccati lungo l'asse ferroviario, dove vite e quant'altro può essere a rischio per un loro ritardo. Porto ad esempio l'incrocio della Pinerolo Torino a Volvera accanto all'autostrada piuttosto che in Nichelino.
Tutto questo per poi vedere transitare treni vuoti? Tanti si diranno favorevoli ma... poi lo utilizzeranno ? Già immagino l'istituzione di una cabina di regia.
Prima di arrivare a scomodare il principe Antonio de Curtis, con il famoso "E io pago! ", auspico verranno posti in essere seri studi di cui sopra.
Cordialmente
Marco Vaglienti