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Politica | 22 marzo 2024, 11:11

Saluzzo verso le elezioni, Piccat: “Vorrei una città attiva, dinamica e aperta. Come lo era nel Medioevo”

Il candidato sindaco sarà appoggiato da tre liste, la sua, “La Saluzzo di Domani” e “Liberalmente giovani”. Tra le proposte il Pronto Soccorso aperto h24 e un Palazzo delle Arti sul modello delle città francesi

Saluzzo verso le elezioni, Piccat: “Vorrei una città attiva, dinamica e aperta. Come lo era nel Medioevo”

Nella sua corsa verso il municipio di Saluzzo Marco Piccat, professore universitario di filologia romanza, (ora in pensione) ed esperto di storia medioevale, sarà appoggiato da tre liste: la sua, quella dei Moderati di Piera Comba che assumerà però la denominazione civica “La Saluzzo di domani” e quella di una compagine giovanile “Liberalmente giovani”.

Ieri sera, giovedì 21 marzo, la sua prima uscita pubblica al circolo Interno 2 di fronte ad una platea di sostenitori e di parecchi osservatori, specialmente di centrodestra, tra cui un suo competitor, Giovanni Damiano, che martedì 26 marzo, sempre in questa sede, si presenterà a fianco di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.



Tra i presenti anche Bruno Comba, amministratore del gruppo social “Sei di Saluzzo se” e Riccardo Conte, docente di diritto in pensione e in passato titolare di un’agenzia di viaggi, che ha condotto la serata. Entrambi, fino a qualche mese, fa si erano attivati per dar vita ad una formazione civica di destra che però non è riuscita a concretizzarsi.

Non sono contro nessuno. Ho accettato le richieste che mi sono giunte da varie parti, specie da giovani  – ha spiegato Piccat – perché è un dovere civico impegnarsi per la propria comunità anche per chi, come me, ha superato i 70 anni. La città in cui vivo e che amo – ha argomentato – non è quella che vorrei perché i giovani sono assenti, costretti a lasciarla perché non offre loro  opportunità. E se c’è chi alla mia età decide di scendere in pista qualcuno qualche domanda su come stanno andando le cose dovrebbe porsela. Non possiamo pensare di continuare ad atteggiarsi a Marchesi perché i tempi non sono più quelli”.

Piccat  ha spiegato – argomentando la sua tesi – che Saluzzo, ai tempi del Medioevo, era una città aperta, dinamica, crocevia di scambi culturali intereuropei. Per questo – con un ardito ma suggestivo paradosso – ha auspicato un ritorno al Medioevo. “Servirebbe un Palazzo delle Arti, così come avviene nella città francesi in cui si concentrino le eccellenze, ma perché questo avvenga occorre rivitalizzare il centro storico e la collina, oggi divenuti luoghi deserti che, specie i ragazzi, non frequentano più. Anche in corso Italia, un tempo cuore pulsante della vita cittadina, vedo oggi abbassarsi tante saracinesche e spegnersi le luci”.



Una stoccata anche al tema “alberate” e verde pubblico, che nei mesi scorsi ha sollevato vivace dibattito in città. “Savigliano – ha sostenuto – dispone di ampi parchi ben curati e riesce ad abbinare in maniera armonica l’antico col moderno. Perché noi non riusciamo a farlo?

Il professore, primo tra i candidati sindaci ad uscire allo scoperto, sollecitato da una domanda sulle priorità in caso di vittoria, ha affermato di volersi  battere "per una riapertura h 24 del Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino, oggi attivo solo parzialmente”.

Sul palco si sono alternati esponenti delle tre liste che - ciascuno portando la propria esperienza - hanno ribadito il loro entusiasmo nell’affrontare la corsa elettorale al suo fianco. In attesa della stesura del programma amministrativo, tutti hanno posto l’accento sulla necessità di un maggior ascolto da parte della pubblica amministrazione nei confronti della cittadinanza.

Giampaolo Testa

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