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Curiosità | 23 aprile 2024, 17:09

Intervenire in ambiente impervio: futuri infermieri di Cuneo a lezione dai volontari del Soccorso Alpino

Una mattinata speciale per gli studenti del Corso di laurea in Infermieristica, che hanno simulato interventi sanitari in scenari difficili, dove intervengono gli infermieri del CNSAS

Intervenire in ambiente impervio: futuri infermieri di Cuneo a lezione dai volontari del Soccorso Alpino

L'idea è stata di Simona Cavallo, docente del Corso di laurea in Infermieristica di Cuneo, sede distaccata dell'Università di Torino.

La coordinatrice del corso, Paola Culotta, ha validato l'attività formativa e così, nella mattina di sabato, è stata organizzata questa originale lezione tenuta da Laura Ganci, volontaria del Soccorso Alpino, di professione infermiera.

Trenta gli studenti che hanno partecipato, chiamati a simulare interventi in ambienti impervi, quelli dove operano, appunto, i tecnici volontari del CNSAS.

Quando intervengono le squadre di terra, c'è anche un infermiere, addestrato per operare in quei luoghi difficili, dove si deve saper camminare per lunghe distanze, scalare, fare manovre di corda o sciare.

Con Laura Ganci anche Valentina Pagano, infermiera e volontaria del Soccorso Alpino, entrambe istruttrici regionali sanitarie dell'ente, uno storico tecnico di elisoccorso, Sergio Rossi, per anni istruttore tecnico regionale, e i tecnici Paolo Viada e Carlo Avagnina. 

I futuri infermieri sono stati accompagnati nella simulazione di interventi in ambienti impervi e spesso rischiosi per gli stessi soccorritori. Cosa fare per recuperare un infortunato su un sentiero, oppure come immobilizzare una persona caduta in un dirupo o, ancora, come intervenire per soccorrere un paracadutista rimasto impigliato su un albero? Intervenire sospesi non è come intervenire a terra. Come applicare, in questi ambienti, il medodo XABCDE, espediente mnemonico per ricordare i passaggi della valutazione primaria (Airway, Breathing, Circulation, Disability, Expose/Environment)?

In questi scenari non arrivano le ambulanze. Si devono valutare le tempistiche di avvicinamento, i rischi evolutivi, le condizioni atmosferiche. Ci si deve organizzare con la squadra e capire rapidamente cosa fare e come farlo. Ecco perché gli infermieri che intervengono in questi scenari hanno competenze tecniche elevate e si formano in modo continuo e costante.

Gli studenti hanno partecipato, affascinati e incuriositi dai racconti dei soccorritori e dalle simulazioni nelle quali si sono sperimentati. Una lezione apprezzata, che sarà sicuramente riproposta anche nei prossimi anni.

Barbara Simonelli

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