Non ci sono più convenzioni in vigore tra il Comune di Alba e le sei associazioni di protezione civile che operano in città. L’ultimo accordo, siglato per il biennio 2023-2024, è scaduto e non è stato ancora rinnovato. Lo denunciano i consiglieri comunali di opposizione Emanuele Bolla e Massimo Reggio, già assessore con delega alla protezione civile, sottolineando come l’intero sistema locale si regga oggi unicamente sulla disponibilità dei volontari.
L’intesa scaduta prevedeva la collaborazione tra l’amministrazione e sei realtà operative: Proteggere Insieme Odv, Confraternita di Misericordia Santa Chiara, Associazione Nazionale Carabinieri, CB Club Albesi, Squadra AIB e PC e Croce Rossa Italiana. Le associazioni erano impegnate nei servizi di reperibilità, monitoraggio, assistenza in caso di calamità e supporto alle autorità per la ricerca di persone scomparse, con un rimborso spese annuo variabile da 500 a 2.900 euro, fino a un massimo complessivo di 12.200 euro.
Ma con la scadenza dell’accordo, la città si trova ora priva di un quadro formale che regoli le attività. “Ringraziamo le associazioni di protezione civile che, nonostante l’assenza di un accordo chiaro con il Comune, continuano ad operare”, dichiarano Bolla e Reggio. “Questa situazione di confusione è grave e l’amministrazione deve al più presto stipulare nuovi accordi con le associazioni per normalizzare i rapporti, che oggi si reggono solo sulla buona volontà dei volontari”.
Secondo i due esponenti del centrodestra, il sindaco Alberto Gatto, che detiene anche la delega alla protezione civile, deve intervenire con urgenza. “Il sistema della protezione civile è una cosa seria e delicata. È inaccettabile che, in caso di emergenza, la città debba affidarsi esclusivamente al buonsenso delle associazioni”, ribadiscono. “Alba ha fatto della protezione civile un fiore all’occhiello, non solo a livello locale ma anche nazionale. Questa disattenzione è inspiegabile”.
A rincarare la dose è lo stesso Bolla, che aggiunge: “Formalmente siamo di fronte a una situazione in cui la città è priva di un sistema coordinato di protezione civile: un fatto incredibile la cui gravità è mitigata unicamente dal senso di responsabilità dei tanti volontari che, nonostante tutto, non abbandonano la città. A loro va la nostra gratitudine”.