Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa (prima uscita, giovedì 19 giugno).
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Una platea di oltre 75 mila studenti, 6 mila docenti, 2 mila insegnanti di sostegno e 2.500 tra amministrativi, collaboratori e personale ATA: Umberto Pelassa, albese di nascita e braidese di residenza, da fine marzo 2025 è alla guida di questo "universo", nella sua veste di dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Cuneo.
Una nomina, la sua, che è frutto di un percorso articolato. Dopo anni da funzionario all’Agenzia delle Entrate, Pelassa, che ha 42 anni, ha vinto il corso-concorso SNA, la selezione d’eccellenza per formare i dirigenti della pubblica amministrazione. Un anno di formazione residenziale presso la suggestiva Reggia di Caserta, poi la scelta del settore e dell’ambito: istruzione e territorio, due parole chiave nel suo nuovo ruolo.
Una prima esperienza a Vercelli e poi il salto a Cuneo, dove la realtà è decisamente più articolata e complessa, a partire dai numeri.
Il primo impatto con la provincia Granda e il suo tessuto scolastico è stato lucido e realistico. “Un territorio ampio, variegato, con scuole sparse tra pianura e montagna, spesso con realtà disomogenee anche all’interno dello stesso istituto”, racconta.
Le 88 autonomie scolastiche della provincia sono il cuore pulsante di un sistema che funziona grazie ad una trentina di persone, che garantiscono l’operatività dell’Ufficio scolastico, ora nel palazzo della Provincia.
"La mia porta e quella dei miei colleghi è sempre aperta. Il dialogo e il confronto sono la chiave per lavorare bene e risolvere le criticità, che sono sempre numerose". Una dichiarazione di intenti. Non vuole stare in cattedra, ma tra i banchi. Nel rispetto dei ruoli e delle competenze, ovviamente.
Il “core business” dell'ente che presiede è il personale scolastico: un mondo popolato da numeri importanti, con una capillarità che richiede attenzione quotidiana e uno sguardo strategico. Solo quest’anno gli studenti maturandi sono 4.700, supportati da 127 commissioni appena insediate. “Abbiamo lavorato per uniformare le pratiche operative e attivato sistemi di sostituzione fino all’ultimo minuto utile”.
Tra i fronti più sensibili, quello dell’inclusione: “L’attenzione verso le certificazioni e le diagnosi per il sostegno è in costante crescita. È un segnale positivo, ma anche una sfida organizzativa continua”, osserva Pelassa. Accanto ai docenti, il ruolo nevralgico è quello delle segreterie scolastiche, presidiate da collaboratori, tecnici e assistenti amministrativi, che rappresentano l’ossatura della macchina educativa.
Altro tema chiave è il precariato. “Oggi si intravede un cambio di passo: ci sono concorsi in corso e una volontà concreta di assumere. È un’opportunità per dare stabilità a un sistema che ha bisogno di continuità”, sottolinea.
Nel medio periodo, il dirigente sarà chiamata a confrontarsi con la riorganizzazione della rete scolastica. “Il dimensionamento è una partita politica, che coinvolge sindaci e amministratori. Il nostro ruolo è fornire dati e scenari realistici. Stiamo vivendo un inverno demografico con il quale la scuola deve confrontarsi, così come non si può non tenere conto delle specificità territoriali”.
Intanto, l’obiettivo immediato è arrivare pronti a settembre: “Stiamo lavorando per avere tutte le cattedre coperte. La pianificazione parte dall’organico di diritto, ma poi va adattata alle condizioni reali con l’organico di fatto. È un lavoro lungo, ma necessario per dare stabilità alle scuole”.
Una visione umana e concreta, la sua. “La scuola è fatta di persone”, ripete più volte Pelassa. “Dirigenti, insegnanti, collaboratori, studenti, famiglie. È un mondo in costante evoluzione, ma anche il più grande bacino occupazionale d’Italia. Un mondo complesso, certo, ma anche ricco di energie, professionalità, umanità”.