Sono iniziate questa mattina, giovedì 12 dicembre, le operazioni di rimozione della terra in esubero dal cantiere dello scaricatore a Parco Europa.
Si tratta di circa 5mila metri cubi di materiale derivante dal maxi cantiere, che ha preso avvio nel luglio 2022, per la realizzazione di una tubazione interrata di diametro variabile da 1,40 a 1,80 metri per la raccolta e il conseguente smaltimento delle acque bianche dell'intero rione Altipiano che, negli anni passati, venivano convogliate nel canale irriguo della Carassona.
Il “tubo” che parte alle spalle di via Ortigara (rotonda di via Alpi) passa attraverso parco Europa parallelamente a via Manzoni, via dell’Arciprete, via Vittorio Veneto e raggiunge il piazzale della dismessa stazione ferroviaria, passa poi per via Durando e infine si “getta” in Ellero.
Mentre per la prima fase di intervento è stato possibile utilizzare una trivella spingi tubo, per ragioni tecniche non è stato possibile fare altrettanto in via dell'Arciprete e in via Vittorio Veneto che sono state chiuse al traffico veicolare e pedonale, ad eccezione di residenti e autorizzati. Il costo è stato di oltre 2 milioni di euro.
Un cantiere complesso. Il primo progetto preliminare dello scaricatore - come era stato ricordato dall'amministrazione in un incontro degli scorsi mesi - risale al 2012, l'esecutivo è poi arrivato nel 2021 ed entrambi prevedevano un esubero di terra, ma di fatto non era mai stata prevista una procedura specifica da seguire per lo spostamento del terreno che non può essere riutilizzato completamente, poiché in esubero.
Il Comune ha deciso così di indire una manifestazione di interesse, aperta a ditte ma anche a privati con titolo edilizio, per l'acquisizione del materiale a partire da zero euro al metro cubo. L'obiettivo era quello di individuare una o più ditte che venissero a "ritirare" il materiale entro il 30 novembre, consentendo così di chiudere il cantiere, procedere con l'inerbimento e restituire infine il parco Europa, così com'era, per la primavera del 2025.
Non poche le polemiche che hanno accompagnato le diverse fasi di lavoro, con interrogazioni in consiglio comunale ma anche con commenti sui social, al punto che, nel corso dell'ultima assemblea cittadina, lo scorso 25 novembre, il sindaco Luca Robaldo non le ha mandate a dire e si è presentato in consiglio con un secchio per ricordare, in maniera provocatoria, che la terra sarebbe stata rimossa con zero costi da parte delle casse comunali.
Il materiale derivante dalle operazioni di scavo, classificato non come scarto ma come sottoprodotto e quindi riutilizzabile, è stato affidato alla SMA - Società Monregalese Ambiente, con sede in piazza Santa Maria Maggiore, che si occuperà delle spese per il carico, trasporto e lo scarico del materiale.
Nel corso del consiglio il primo cittadino ha poi fatto riferimento proprio a un commento sui social, scritto da un ex consigliere titolare di una ditta di escavazioni, cui era stato chiesto un preventivo per la rimozione. "Ci teniamo a precisare che è stato contattato e ha fatto un preventivo chiedendo 145mila euro. La verità è che il materiale in eccesso verrà rimosso gratis, a costo zero - ha detto il sindaco in consiglio.
In consiglio nessun nome è stato fatto, ma Mondovì in fondo è un 'paesone' e si fa presto a intuire il nome della persona chiamata in causa. L'ex consigliere ha poi voluto replicare sui giornali, chiarendo le sue posizioni.
L'Odissea dello 'scaricatore' avrebbe potuto concludersi così, invece, l'ultima stoccata è arrivata dai consiglieri del centrosinistra che, tramite un'interrogazione, riporteranno il tema sui banchi del consiglio, per conoscere in dettaglio i costi dello smaltimento del materiale in esubero.
In ogni caso, la 'montagna di terra' presto scomparirà da Parco Europa e si potrà finalmente procedere con l'inerbimento dell'area per restituire il parco ai monregalesi.