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| 09 ottobre 2025, 15:00

A Fossano riparte da fine ottobre il percorso per persone separate e divorziate sole promosso dalla Diocesi

Cinque incontri guidati dalla psicoterapeuta Silvia Ornato per accompagnare chi vive una separazione nel riscoprire sé stesso e ritrovare serenità, con il sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia

A Fossano riparte da fine ottobre il percorso per persone separate e divorziate sole promosso dalla Diocesi

Con l'autunno torna l'appuntamento rivolto a persone separate o divorziate sole che volessero essere accompagnate nel loro percorso di metabolizzazione della nuova fase di vita.

Ad offrire loro un sostegno nella rielaborazione della nuova condizione e delle emozioni si propone l'Ufficio per la Pastorale della Famiglie della Diocesi Cuneo-Fossano. Da fine ottobre riparte una nuova edizione della rassegna di incontri e per prendervi parte è necessaria l'iscrizione entro mercoledì 22 ottobre.

Il percorso sviluppato in 5 tappe a cadenza settimanale si svolgerà a Fossano e sarà curato dalla dottoressa Silvia Ornato (professionista, formatrice, psicoterapeuta ed esperta in dinamiche di gruppo).

Giunta all'undicesima edizione la proposta si rivolge a persone separate o divorziate non attive in una nuova relazione. “Sono la porta di accesso al progetto l'Anello perduto – spiega Paolo Tassinari diacono permanente, incaricato diocesano dell'Ufficio Famiglia -, che fa parte delle attività dell'Ufficio Famiglia della Diocesi, cominciato a Fossano nel 2009. Nel 2016 una delegazione della pastorale è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco e da allora proseguiamo l'attività proponendo pillole mensili con incontri o laboratori, gite in montagna e week end, serate di approfondimento o pizzate insieme per mostrare una Chiesa che c'è qualsiasi sia lo stato di vita o di condizione si stia vivendo. Anche se si è vissuto il fallimento del matrimonio, da qui in avanti si sta a cuore alla Chiesa, chiamata ad accompagnare, se lo si vuole, con queste iniziative semplici però abbastanza partecipate negli anni. E' un modo per la Chiesa di esserci”.

Se da un lato le 5 serate saranno per chi non ha in corso una relazione, dall'altro il progetto l'Anello perduto ha un respiro più ampio pensando a chi, separato o divorziato, ha ristabilito una vita di coppia. 

Si sono conclusi tre anni in cui l'Ufficio Famiglia della Diocesi aveva intrapreso un percorso per le nuove coppie, 7 o 8 per ogni annata, di accompagnamento in vista al ritorno alla celebrazione della messa in serenità.

Secondo la dottrina i divorziati o separati - spiega Tassinari la filosofia di approccio diocesano - non potrebbero avvicinarsi alla Comunione, ma dopo la lettera Amoris Laetitia di Papa Francesco, pubblicata nel 2016, si è data la concreta possibilità di valutare “volto per volto e volta per volta (cit.)”, la storia di ciascuna coppia e accompagnarla a vivere la propria fede cristiana nella messa con serenità e in pienezza. Il lavoro di questi tre anni ha avuto questo obiettivo. Quest'anno, però, a chi mi chiedesse rimando al proprio parroco con il sussidio preparato alla Diocesi di Torino redatto qualche anno fa (2019). 
Nel pregiudizio comune la Chiesa cattolica in riferimento a chi vive una nuova unione o situazioni particolari è quella che bacchetta e giudica facendolo sentire solo, invece nella realtà di fatto quando si conoscono determinati progetti la Chiesta è cambiata, accettando le nuove sfide, perché la persona possa vivere un'esperienza cristiana completa”. 

Un cambiamento che considera quindi le singole persone, i singoli casi e non generalizzando.

Ora – prosegue Tassinari - cominciamo a prendere le storie delle persone che abbiamo davanti, pensando al modo con cui la Chiesa possa far vivere, per chi vuole, un'esperienza di fede autentica. Come Chiesa voglio fare storia con te, non sei una persona sbagliata”.

I 5 incontri di Fossano per i single separati o dovorziati hanno, invece, l’obiettivo di riscoprire risorse dalla propria esperienza per far fronte a tutto ciò che comporta la diversa situazione di vita.

Pensare e vivere il cambiamento dopo la separazione dal coniuge spaventa e disorienta, perché sono minacciate la sicurezza e la stabilità personali. La grande questione in gioco, di fatto, è l’identità: chi ero, chi sono e chi sarò? Quale immagine hanno gli altri di me? Chi sono adesso senza quella persona che fino a poco fa mi era accanto e con cui ho costruito il presente ed immaginato il futuro? Come cambia la storia, quando i personaggi si trasformano, il lieto fine non si realizza come idealmente era stato tracciato e il “noi” cede nuovamente il passo ad un “io” da ridefinire? Come transitare dalla sofferenza di una storia finita alla vitalità che scaturisce dalla certezza che “la storia” continua?

Queste domande non trovano risposta immediata, ma si fanno sentire e ci interpellano profondamente. Nel percorso laboratoriale, con l’ausilio di tecniche attive e momenti di confronto, si condivideranno emozioni, reazioni, fatiche e prospettive, nell’ottica costruttiva di ritrovare radici e traiettorie di significato, per continuare a scrivere la storia di ognuno.

Queste le tematiche sulle quali verteranno le attività:

- introduzione al percorso e presentazione;

-  ri-trovarsi e ri-conoscersi. Il delicato problema di ridisegnare se stessi per continuare a scrivere la propria storia;

- sentire e sentirsi. Emozioni, elaborazione e consapevolezza nei processi di separazione e cambiamento;

- autostima e desiderio. L’importanza di non smarrire la fiducia in sé e negli altri per ripartire;

- verifica del lavoro svolto e lancio nuove proposte.

Per informazioni e iscrizioni, che si chiuderanno al raggiungimento delle 15 persone: famiglia@diocesicuneofossano.it

Sara Aschero

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