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Politica | 01 marzo 2012, 06:00

Saluzzo, dopo roventi scambi di accuse approvato il bilancio: pareggia intorno a 22.133.000 euro

Il sindaco Paolo Allemano: “Quello che temo della politica è la Corte dei conti e il vivacchiare: noi siamo lontanissimi da entrambi e riusciamo anche a progettare”

Saluzzo, il vice Fulvia Artusio ed il sindaco Palo Allemano (copyright targatocn)

Saluzzo, il vice Fulvia Artusio ed il sindaco Palo Allemano (copyright targatocn)

Il Consiglio Comunale di Saluzzo ha approvato a maggioranza la notte scorsa – la mezzanotte era passata da una cinquantina di minuti ed il Consiglio era iniziato poco dopo le 18 – il Piano triennale delle opere pubbliche ed il Bilancio di previsione relativo al 2012 che pareggia sulla ragguardevole cifra di 22.133.126 euro.

Dopo l’esposizione tramite l’uso di “lucidi” proiettati su uno schermo da parte del vicesindaco Fulvia Artusio, l’argomento è stato oggetto di un interminabile stillicidio di interventi, non sempre consoni ed appropriati al luogo istituzionale, al punto che il presidente Franco Demaria è più volte intervenuto per richiamare tutti ad usare toni più bassi. Purtroppo senza sortire l’effetto voluto.

La nostra Amministrazione – hanno detto sia Artusio che il sindaco Paolo Allemano - ha fatto scelte a volte discrezionali, ma queste fanno parte della nostra filosofia e della filosofia del Bilancio 2012. Abbiamo lasciato l’aliquota dell’Irpef invariata, ritenendo che in momento di crisi non si potesse gravare su redditi da lavoro e pensionati: produrrà un gettito di 465 mila euro. Dall’Imu (più correttamente Imposta Municipale Propria) gli introiti presunti 4 milioni 287 mila euro. Per i servizi a domanda individuale abbiamo lasciato invariate le stesse tariffe del 2011, se si eccettua l’adeguamento Istat. Il programma delle opere pubbliche è noto sin dal settembre 2011 ed è stato integrato da un non più procrastinabile intervento sulle criticità del  tetto del municipio, per il quale è stato contratto un mutuo da 300mila euro. L’elenco non è definitivo: non prevede l’intervento su corso Piemonte, che oggi invece ha il suo studio di fattibilità da 150-200 mila euro. Faremo un “cappotto” alla piscina per economizzare le spese di riscaldamento, andiamo avanti anche sulla Pinacoteca Olivero che sarà il nostro quinto museo, sul canile stiamo lavorando, ci sono 100mila per le vie Del bosco, Della croce e Torino, potrebbe essere l’anno dell’avvio della riqualificazione della caserma dei carabinieri di via Torino, prosegua il Progetto per la qualificazione urbana di piazza Cavour. Ma su tutto vorrei porre in risalto il dato che il patto di stabilità ci impone: dovremo chiudere l’anno con un avanzo di amministrazione di 1.330.000 euro! Questo è il nostro dramma!”.

Poi il dibattito. Un tourbillon di dichiarazioni.

Dario Miretti (Pdl) ha chiesto “una riduzione, per il solo 2012, dell’Imu sui terreni agricoli”. Daniela Contin (Pdl) lo ha seguito a ruota rimarcando come l’Imu per i terreni agricoli sia una tassa insostenibile con aumenti che arrivano sino al 400% ed ha accusato la maggioranza di seguire una “smania ideologica di colpire la proprietà privata”. Elena Lovera (Centro popolare), dopo aver parlato della necessità di porre mano alla toponomastica (“quando un’ambulanza deve trovare un’abitazione possono passare ore”) ha sottolineato che “se si chiude una scuola a Cervignasco, per una serie di motivi, l’amministrazione ha poi un dovere di compensazione per non far inaridire il territorio”. Lo stesso ha fatto Aldo Terrigno (Polo Civico): “Si investano i proventi della vendita delle scuole di Cervignasco in qualcosa di utile per la frazione”. Sprezzante il giudizio di Fulvio Bachiorrini (Pdl): “Le spese di investimento sono passate da 6 milioni a 4,5, dunque c’è una minor capacità progettuale da parte di questa Amministrazione di centro sinistra, che ha anche minor capacità di attirare finanziamenti da terzi dal momenti che ne prevedete un calo del 30%”. Che poi, ed a più riprese, ha toccato gli argomenti Castiglia, Istruzione (“il capitolo prevede un misero 8% a disposizione”), Tarsu, Imu, spese correnti, trasporto urbano, politica turistica, centro storico.

Le repliche della maggioranza sono giunte prima di tutto da Mauro Calderoni: “La proposta delle minoranza è semplice: paghino i soliti. Stanno proponendo di non tassare il 20 per cento più ricco di questo Paese, per spalmare i sacrifici sulla restante parte attraverso l’Irpef o la riduzione della spesa corrente. Non si può essere montiani a fase alterne, questo governo sta pensando di riduzione di tasse sul lavoro, non su patrimonio: voi siete per la difesa dei privilegi o no?”.

E poi da Maurizio Tagliano (“I saluzzesi sappiano che se Bachiorrini fosse sindaco il bus urbano non girerebbe”), Fulvio Rubiolo (“I nostri giudici sono i cittadini e non la minoranza o i giornali e noi siamo orgogliosi di dire ai saluzzesi che spendiamo bene i loro soldi”), Gian Luca Arnolfo (“C’è un nuovo patto sociale tra cittadini: chi ha di più contribuisce alla cosa comune senza gravare su chi già ha già dato molto”), Roberto Revelli (“Ho ascoltato 3 ore di fesserie vostre, ora vi chiedo di ascoltare 3 minuti di mie cretinate. Stiamo andando verso l’invocazione dello scontro sociale: nel momento in cui sentiamo certi discorsi o siamo completamente idioti o c’è qualcuno che butta benzina sul fuoco e noi dobbiamo prepararci allo scontro”).

L’ultimo ad intervenire è stato il sindaco Paolo Allemano: “Certi momenti sono un ‘teatrino’: non so infatti come chiamare altrimenti l’accusa di non esserci occupati del centro storico quando siamo stati proprio noi a redigere quel Piano Regolatore che mancava da anni. Quello che temo della politica è la Corte dei conti e il vivacchiare. Siamo lontanissimi da entrambi e riusciamo a progettare anche quando molti sindaci si limitano a coprire qualche buca”.

Poi il voto: favorevole quello della maggioranza, contrario quello delle opposizioni. E’ quasi l’una.

Walter Alberto

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