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Saluzzese | 26 aprile 2017, 17:45

Paesana: ridotta la fascia di rispetto attorno al cimitero di Santa Maria per “far posto” allo stabilimento Achillea

Decisione presa in Consiglio comunale: il consigliere d’opposizione Gottero si astiene

In primo piano il cimitero di Santa Maria a Paesana. Sullo sfondo, lo stabilimento Achillea-Ponti

In primo piano il cimitero di Santa Maria a Paesana. Sullo sfondo, lo stabilimento Achillea-Ponti

La Regione Piemonte, con un’apposita legge regionale, stabilisce come, nei vari paesi, “i cimiteri debbano essere collocati ad una distanza minima di 200 metri dal centro abitato”. Al tempo stesso, la normativa prevede il “divieto di costruire intorno ai cimiteri nuovi edifici entro una fascia di 200 metri”.

A Paesana, il Consiglio comunale ha approvato una deroga a tal vincolo, per ciò che concerne il camposanto di Santa Maria, nei pressi del quale sorge lo stabilimento dell’Azienda Achillea-Ponti.

Uno dei criteri necessari e previsti dalla Regione per la riduzione della fascia di rispetto è quello dell’interesse pubblico alla base della delibera adottata dal Consiglio comunale.

Proprio su questo aspetto si è dibattuto in Consiglio.

Avevamo già avuto alcuni piccoli scontri – ha dichiarato il consigliere d’opposizione Fabio Gotterodurate la commissione ambiente informale di qualche tempo fa. Non sono un amante vincoli, ma se l’Asl ne impone il rispetto, in qualche modo bisogna attenersi.

Il nostro scontro era legato al fatto che si potesse sostenere giuridicamente di abolire un vincolo per andare incontro all’interesse di un privato. Potrebbe essere un principio pericoloso, ma le motivazioni che ho letto paiono soddisfacenti per una proposta di delibera.

Il mio parere è quindi favorevole, dal momento che la delibera tocca la sfera del lavoro.

Sono solo preoccupato dal fatto che una delle questioni che hanno creato uno tra i dibattiti più accesi in paese era quella della centrale a biomasse della ‘Calore San Sebastiano’: uno dei punti più critici, dove nel progetto c’era un appiglio per eventuali ricorsi amministrativi era proprio il passaggio del teleriscaldamento tangente al cimitero.

Se c’è un vincolo sui cimiteri significa che ha ragione di essere. In questo caso l’azienda c’è ed ha creato lavoro: i vincoli quindi non mi convincono più.

Ribadisco comunque come la questione dell’interesse pubblico dovrebbe essere un po’ più approfondita. In teoria dovrebbe essere inaccettabile che l’interesse privato possa prevalere su quello pubblico, ma se ben motivato è importante non mettere bastoni fra le ruote.

Qui si parla di realtà che dà lavoro (l’Achillea: ndr), non di una realtà che dovrebbe darlo (riferendosi alla “Calore San Sebastiano”: ndr) non si sa bene se e come.

Pressiamo, esercitiamo il ruolo di un’Amministrazione pubblica e chiediamo una dichiarazione di intenti per l’aumento dei posti lavoro o comunque inserendo un vincolo ad assumere paesanesi”.

Sulla valenza pubblica è tornato anche il sindaco, Mario Anselmo: “Per me un’azienda che lavora ha sempre una valenza pubblica. Chi dà lavoro è un benefattore della collettività. Dobbiamo aiutare ed incentivare chi crea lavoro, dobbiamo spingerlo. Non avremo un ritorno economico, ma ci siamo impegnati”.

Anselmo ha poi risposto anche alle critiche di Gottero sulla centrale a biomasse. “Non abbiamo mai deliberato nulla a proposito del teleriscaldamento. – ha detto – Abbiamo preso nota, ma non abbiamo mai fatto nulla. Men che meno abbiamo concesso autorizzazioni per il passaggio su strada delle tubature. Se vogliamo processare le intenzioni possiamo farlo, ma al momento non siamo ancora a questi punti. Vorrei avere ogni giorno problemi legati all’insediamento di attività produttive e fabbriche”.

Sarà invece un problema – ha illustrato il vicesindaco Emanuele Vaudano - spiegare ai cittadini che i terreni fino ad oggi considerati edificabili e che rientrano nella fascia dei 200 metri dai cimiteri non potranno più esserlo.

Sarà difficile perché da un lato non saranno più edificabili, ma dall’altro i proprietari continueranno a pagarne le imposte. In questa storia il danno maggiore l’hanno subito i cittadini”.

 

 

Nicolò Bertola

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